(g.prad.) «Servizio di catering abusivo in Piazza San Marco? Che schifo, c'era da aspettarselo».
Questa principalmente, la reazione degli operatori del salotto buono della città alla notizia dello straniero scoperto a vendere vaschette di riso all'ombra del campanile. «Non mi stupisco più di niente - afferma Roberto Ferronato, cameriere del Caffè Florian - l'amministrazione non si è mai preoccupata di tutelare davvero il suo decoro».
Stupiti invece i camerieri del Quadri e dell'American Snack Bar sotto la torre dell'orologio: «Non ne sapevamo niente, e non avevamo mai visto gli abusivi smerciare vaschette di alimenti, probabilmente è una novità in vista del Carnevale». Più di qualcuno ha infatti ipotizzato che la nuova fonte di business non fosse rivolta solo ad avventori e colleghi della vendita irregolare: «Per come sono state confezionate con cura le vaschette e soprattutto il pane - dice un operatore - vien da pensare che il cibo fosse più per i turisti affamati, quelli che solitamente mangiano un panino seduti sulle passerelle dell'acqua alta o sugli scalini delle Procuratie». Di parere diverso Alberto Nardi, presidente dell'Associazione Piazza San Marco: «Secondo me il pranzo era per i colleghi che vendono selfie e oggetti luminosi: nelle scorse settimane ce n'erano anche una quarantina in piazza. Comunque, chiunque fosse il destinatario, il fatto dimostra per l'ennesima volta che ci troviamo di fronte ad una criminalità organizzata e tentacolare».
© riproduzione riservata
Questa principalmente, la reazione degli operatori del salotto buono della città alla notizia dello straniero scoperto a vendere vaschette di riso all'ombra del campanile. «Non mi stupisco più di niente - afferma Roberto Ferronato, cameriere del Caffè Florian - l'amministrazione non si è mai preoccupata di tutelare davvero il suo decoro».
Stupiti invece i camerieri del Quadri e dell'American Snack Bar sotto la torre dell'orologio: «Non ne sapevamo niente, e non avevamo mai visto gli abusivi smerciare vaschette di alimenti, probabilmente è una novità in vista del Carnevale». Più di qualcuno ha infatti ipotizzato che la nuova fonte di business non fosse rivolta solo ad avventori e colleghi della vendita irregolare: «Per come sono state confezionate con cura le vaschette e soprattutto il pane - dice un operatore - vien da pensare che il cibo fosse più per i turisti affamati, quelli che solitamente mangiano un panino seduti sulle passerelle dell'acqua alta o sugli scalini delle Procuratie». Di parere diverso Alberto Nardi, presidente dell'Associazione Piazza San Marco: «Secondo me il pranzo era per i colleghi che vendono selfie e oggetti luminosi: nelle scorse settimane ce n'erano anche una quarantina in piazza. Comunque, chiunque fosse il destinatario, il fatto dimostra per l'ennesima volta che ci troviamo di fronte ad una criminalità organizzata e tentacolare».
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