Carabinieri sentinelle a bordo dei bus

Domenica 23 Novembre 2014
Actv schiera i volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri come deterrente alla microcriminalità a bordo dei mezzi pubblici. È di una settimana fa l'aggressione ad un autista di un autobus a Treviso, accerchiato e picchiato da un gruppo di giovani, italiani e stranieri, per il controllo di un biglietto.Torna alla ribalta il tema della sicurezza sulle linee cittadine e se Mom (l'azienda di trasporto pubblico trevigiana) pensa a potenziare gli occhi elettronici, Actv promuove i giri dei volontari dell'Associazione Carabinieri a bordo delle linee più "calde". Venerdì notte, al termine della Festa della Salute, gli uomini in divisa arancione hanno preso servizio a Piazzale Roma e Mestre.
Si tratta di carabinieri in congedo o provenienti dal servizio di leva che salgono a sorpresa sugli autobus, girano tra i passeggeri e chiedono all'autista se la situazione sia sotto controllo. Solitamente arrivano su "chiamata" in vista di disordini, sempre che la situazione non sia così grave da richiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Venerdì notte è stata una serata tranquilla, ma ai volontari capita di vederne di tutti i colori: dallo spaccio di droga al lancio di oggetti e crisi di nervi. Negli ultimi mesi, ad esempio, c'è stato l'episodio di un viaggiatore che voleva costringere l'autista a fermarsi dove gli era più comodo; un uomo che ha dato di matto durante una corsa per cui si è resa necessaria la chiamata al 118; due studentesse di Mirano che si sono prese a pugni salendo sull'autobus; diverse persone che in orario notturno decidono di attraversare a piedi il sottopassaggio a Marghera. Venerdì notte i primi controlli a Piazzale Roma: aperte le porte dei bus in servizio tre o quattro vigilantes (anche se loro non vogliono esser chiamati così) fanno il giro tra i viaggiatori. «La loro presenza è un deterrente alla criminalità - spiega il presidente di Actv Luca Scalabrin - e una sicurezza in più per gli utenti e i dipendenti». La squadra è composta di quattro persone ma in tutto sono in 20 ad alternarsi nel servizio operativo, coordinati dal presidente della sezione veneziana dell'associazione, il luogotenente Ilio Cofanelli.
«Non ci sostituiamo ai Carabinieri - spiega il coordinatore della squadra - cerchiamo di gestire al meglio le situazioni e abbiamo un contatto diretto con la centrale in caso di emergenze». Tra loro c'è anche un esperto di primo soccorso autorizzato ad usare il defibrillatore, e un ragazzo di colore che parla inglese, francese e giapponese. Venezia tutto sommato è territorio tranquillo, ma è capitato di svolgere servizi a bordo di corse che arrivano fino a Padova o Mogliano. «Le tratte lunghe sono quelle più a rischio - spiega uno dei quattro - notiamo spesso che la gente è talmente assorta dai cellulari da non accorgersi della nostra presenza, una distrazione che favorisce anche i borseggiatori».
Terminati i controlli a Piazzale Roma, ci si sposta a Mestre in cia Piave e si attende l'arrivo dell'autobus di linea 2: a detta dei volontari, una delle linee più frequentate dai manolesta. Il mezzo sosta alla fermata e apre le porte agli uomini in divisa che verificano il clima tranquillo. Stessa scena davanti alla stazione ferroviaria di Mestre, i volontari salgono a bordo della circolare 32, guardano i volti, le borse e il pavimento per poi scendere salutati dall'autista soddisfatto del loro arrivo.
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