Cacciari: «Una beffa se l'opera non si completa»

Giovedì 30 Ottobre 2014
Il più duro è stato l'ex sindaco Massimo Cacciari: «Il commissariamento mi sta bene perché ci sta tutto, resta il rammarico perché senza vertici e con i soldi che vengono meno non vedremo mai quell'opera, che tanto ho avversato, per vedere se effettivamente sta in piedi. E a questo proposito, Cacciari ricorda come il suo «sì» al Mose venne dato solo per sfida «a quella che in tempi non sospetti definivo una cricca che si avvaleva di consulenze, pareri e indagini di esperti del tutto incapaci ma comprati per avere pareri compiacenti. Credo che saranno soddisfatti anche i tanti che lo hanno voluto per lucrarci, perché così non si vedranno le loro colpe visto che con il commissariamento il Mose resterà incompiuto. Come dire, oltre il danno, ora ci ritroviamo anche la beffa». Dal punto di vista pratico, Cacciari dice di credere, dopo quanto accaduto in sede giudiziaria, che «il commissariamento se lo aspettassero e lo desiderassero tutti».
Sulla vicenda interviene anche il sottosegretario all'Economia, PierPaolo Baretta (Pd): «La richiesta di commissariamento del Consorzio Venezia Nuova - sottolinea - è la comprensibile conclusione di un'incredibile quanto dolorosa vicenda. L'importante, però, è che l'opera ora venga portata a conclusione». Dall'altro lato, anche il "collega" Enrico Zanetti (Sc) sottolinea: «Se l'Anac ha deciso in proposito - sottolinea - vuol dire che ce n'erano tutti i presupposti. E dico di più: non mi sembra strano. Quello che è sostanzialmente sotto osservazione non è la nuova governance attuale, sulla quale non ho nulla da dire, ma sull'ambiente che circonda il Consorzio nel suo insieme. La mia è una valutazione di istinto».
Felice Casson, senatore Pd, non nasconde la "novità" della decisione presa dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone che come si ricorderà nel luglio scorso "dialogò" in un incontro pubblico a Marghera proprio sulle trame del sistema Mose a Venezia. «Mi sembra un ottimo intervento dell'Anac, e una novità assoluta. Bisognerà leggere attentamente il provvedimento. Cantone ha avuto modo di conoscere molto bene la situazione dopo il suo sopralluogo all'Arsenale, ma anche nei mesi successivi. Ora è possibile cambiare passo. É la prima volta che accade una cosa di questo genere per un ente concessionario dello Stato. E quindi bisognerà capire l'evolversi della situazione. In questo modo, ancor di più, lo Stato si assume l'onere e l'onore della ricerca della trasparenza».
Punta tutto su quanto accadrà in futuro il parlamentare del Movimento Cinque Stelle, Marco Da Villa: «Ora la parte più importante - dice - sarà capire chi sarà e cosa farà il futuro commissario. E non solo questo. Molte volte, in questi anni, per quanto riguarda le scelte dei "commissari", siamo passati dalla padella alla brace. Ma tutto non si risolve se non si mette mano alla Legge speciale e alle sue incongruenze». É intervenuta anche Simonetta Rubinato, parlamentare Pd: «Ogni provvedimento necessario a debellare il sistema di corruttela venuto a galla in Veneto grazie alle indagini sul Mose della magistratura non può che essere accolto con favore dai tanti veneti onesti che chiedono il ripristino della legalità e dagli imprenditori che vogliono una sana concorrenza».
E sulla vicenda è intervenuto anche l'ex assessore all'Ambiente e leader ambientalista, Gianfranco Bettin: «É sacrosanta, inderogabile la richiesta dell'Anac - sottolinea - di commissariare il Cvn. Lo chiedevamo da tempo, da ancora prima che scoppiasse lo scandalo. Il Consorzio Venezia Nuova, il suo sistema di potere è esso stesso lo "scandalo" che non nasce da qualche "mela marcia", ma da procedure particolari, da posizioni di privilegio e di esclusiva. Tagliare la testa del drago è un passo importante per cominciare a far pulizia e a cambiare dsvvero».
P.N.D.

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