Ogs monitorerà Mediterraneo e Mar Nero per l'Europa

Giovedì 18 Settembre 2014
É stata recentemente inaugurata a Bruxelles l'infrastruttura di ricerca Euro-Argo, in cui Ogs (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) e Trieste giocano un ruolo chiave di coordinamento delle attività in Mediterraneo e Mar Nero. Lo scopo è di monitorare la salute delle acque dei mari a livello globale per proteggere e valorizzare le risorse naturali dell'ambiente che ci circonda.
Euro-Argo ERIC rappresenta il contributo europeo al progetto internazionale Argo, iniziato già nel 1999-2000 e rappresenta il più grande sistema mondiale di osservazione in-situ degli oceani con oltre 3000 punti di misurazione di temperatura e salinità, dalla superficie fino alla profondità di 2000 metri, diffusi in tutti gli oceani. Insieme alle osservazioni satellitari, Argo è diventato la principale fonte di dati per la ricerca sul mare e sul clima, le previsioni stagionali e climatiche, e per l'analisi e le previsioni oceaniche, grazie agli strumenti di misurazione (simili a grosse boe) che vengono lasciati in mare aperto. Questi strumenti permettono di effettuare misurazioni fino a 2000 metri di profondità e sono liberi di muoversi seguendo le correnti, inviando costantemente sia i dati delle rilevazioni, sia quelli relativi alla propria posizione. Per questo Argo rappresenta un elemento essenziale del Global Ocean Observing System (GOOS), progetto istituito per monitorare, comprendere e prevedere il ruolo degli oceani nel clima della terra.
«Gli obiettivi che sono alla base di Euro-Argo sono promossi da anni a livello europeo - spiega Pierre Marie Poulain, ricercatore belga che dal 2000 lavora all'OGS, che, con Alessandro Crise, sempre dell'OGS avrà un ruolo chiave nel progetto - L'OGS ha il ruolo di coordinare la messa a mare degli strumenti nel Mediterraneo e nel Mar Nero, nonché l'analisi dei dati, in un'ottica di open access, in cui vengono resi disponibili ai ricercatori di tutto il mondo, on line e in tempo reale».
L'importanza di Euro-Argo è tale da aver ottenuto, per la prima volta in campo oceanico e per la prima volta anche nel campo delle scienze ambientali, l'ERIC, un apposito quadro giuridico comunitario applicabile ad un consorzio per un'infrastruttura europea di ricerca, che consente di ottimizzare, mantenere e migliorare i contributi europei e agevolare la gestione.
«In particolare - spiega Poulain - la rete gestita dall'OGS diventerà una risorsa fondamentale per studiare il ruolo del Mar Mediterraneo nel sistema climatico e fornirà i dati richiesti per migliorare in modo significativo le previsioni a medio e lungo termine dell'atmosfera e dell'oceano». E questa è solamente la fase iniziale perché Euro-Argo intende preparare la prossima fase di Argo: un'estensione del progetto a profondità maggiori, a ulteriori sensori biogeochimici e ottici per misurare parametri come la fluorescenza della clorofilla e della materia organica, l'ossigeno e anche i nitrati, e all'osservazione delle regioni polari.