Nozze gay, sì formale della Giunta

Martedì 27 Gennaio 2015
Dopo l'annuncio nei giorni scorsi da parte del sindaco Furio Honsell per la costituzione in giudizio al Tribunale Amministrativo Regionale nel ricorso promosso da Adele Palmeri e Ingrid Owens, delle quali era stato trascritto nel registro di stato civile il matrimonio contratto all'estero, ieri sindaco e assessori hanno ufficializzato la decisione con un passaggio in giunta comunale.
Da tempo Honsell annunciava il sostegno e la vicinanza alle due cittadine, di cui una udinese, dopo la cancellazione dell'atto in tempi rapidissimi da parte della Prefettura attraverso la nomina di un commissario ad acta, seguita al rifiuto del primo cittadino di provvedere alla cancellazione in qualità di ufficiale di stato civile.
Continua quindi la battaglia di Adele e Ingrid, oggi residenti in Belgio, che si accompagna a quella di numerose coppie omosessuali il cui matrimonio è stato trascritto in diversi comuni d'Italia, scatenando una polemica a livello nazionale.
I riflettori sul caso sono tutt'altro che spenti. Da una parte il ministro Angelino Alfano che, attraverso una circolare ha chiesto ai prefetti di cancellare le trascrizioni, dall'altra tanti sindaci e associazioni gay che non intendono arrendersi alla decisione ministeriale. Da tempo la tesi di Palazzo D'Aronco parla della trascrizione come di un atto pubblico speciale all'interno dell'ordinamento e non semplicemente di un atto amministrativo, tesi che cercherà di far valere in Tribunale. Secondo le motivazioni addotte dall'avvocatura, infatti, «non sussistevano impedimenti alla trascrizione dell'atto di matrimonio». Le trascrizioni, dunque, «non risultano contrarie all'ordine pubblico».
A tutto questo si aggiunge il fatto, che sempre secondo il Comune e così come già richiamato anche dalla Procura udinese, «l'adozione di provvedimenti volti alla cancellazione di un atto indebitamente registrato sia riservata espressamente alla competenza del tribunale nel cui circondario si trova l'ufficio dello stato civile, riservando dunque la potestà di promuovere tale giudizio, o ai soggetti interessati o al procuratore della Repubblica».
Se la battaglia va avanti, sul binario parallelo corre la polemica: dal centrodestra cittadino fino al deputato Gianluigi Gigli (del gruppo parlamentare "Per l'Italia - Centro Democratico", che pure fa parte integrante della maggioranza che sostiene il governo Renzi) che già fanno i conti sull'utilizzo di denaro che comporterà tutto l'iter giudiziario.