I carabinieri scoprono una verniciatura abusiva

Giovedì 18 Dicembre 2014
MOIMACCO - Un forte odore di vernice ha allarmato i cittadini di Moimacco che hanno chiamato i carabinieri temendo di respirare sostanze nocive. I militari dell'Arma della Compagnia di Cividale hanno dato avvio così a un'indagine centrata sul polo produttivo da cui pareva provenire la puzza. Un controllo in azienda, la "Ambiente 80", ha confermato i timori dei residenti: entro il capannone, infatti, che opera con regolari autorizzazioni, era stata realizzata una cabina di verniciatura abusiva, spazio creato senza aver richiesto né ottenuto alcuna autorizzazione, che deve essere rilasciata dalla Provincia.
In sostanza, a quanto riferito, dentro alla fabbrica è stato costruito, usando dei pannelli di cartongesso, un ambiente a sé stante ove è stata installata una catena di verniciatura. Il sistema, che non è ancora ben chiaro da quanto tempo fosse in funzione, serviva, secondo gli inquirenti, a trattare elementi d'arredo. "Ambiente 80" infatti, opera nel settore del mobilio, in particolare di cucine. Oltre a non aver chiesto e ottenuto l'autorizzazione per realizzare questa porzione di impianto, la società non avrebbe rispettato nemmeno le normative sulle emissioni di sostanze volatili in atmosfera. Cosa vuol dire? Che per far uscire dall'"isola" in cartongesso le scorie "aeree" delle lavorazioni, la società si sarebbe limitata a fare un buco nel muro dell'opificio. Filtri? Sì, ma anche questi fuori norma: sarebbe stata impiegata, infatti, della lana di vetro. L'intervento dei carabinieri ha permesso di bloccare la catena di verniciatura irregolare, la stessa che, evidentemente, aveva disturbato la comunità locale con odori acri. L'area è stata posta sotto sequestro e il titolare dell'azienda denunciato all'autorità giudiziaria. Nel resto del capannone l'attività continua in modo regolare. Massima l'attenzione sul fronte tutela del'ambiente e della comunità anche da parte dell'amministrazione municipale che, per un'altra realtà produttiva dell'area industriale, ha chiesto all'Arpa un controllo e un monitoraggio specifico. Per prudenza, infine, l'Ente locale ha deliberato il blocco di nuovi insediamenti che, per la produzione di corrente elettrica, utilizzino impianti di combustione del genere legno e cippato, almeno fino a quando la Regione non avrà definito con chiarezza la normativa in questo specifico settore.
Paola Treppo
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