Gli ex consiglieri: «Tagli vessatori, pensino a ridurre le loro indennità»

Martedì 27 Gennaio 2015
TRIESTE - Affila le armi l'Associazione dei consiglieri regionali, che definisce di «dubbia costituzionalità secondo consolidati pronunciamenti della Corte costituzionale» alcuni passaggi contenuti nella proposta di legge relativa alla riduzione dei vitalizi. Il provvedimento approderà in Aula il 5 febbraio prossimo e in sintesi prevede tagli da un minimo di 6 ad un massimo del 15% per scaglioni di importo, l'anticipazione a 60 anni per godere del vitalizio ma con una penalizzazione del 2,5% per ogni anno del quinquennio e riduzioni da un minimo di 9 ad un massimo del 22,5% in presenza di cumulo con il vitalizio parlamentare o europeo.
Ma l'Associazione non ci sta e attraverso il proprio Consiglio direttivo comunica che le misure previste, «tra le più alte d'Italia», non tengono conto del fatto che in Fvg sugli assegni è già applicata da nove anni «una riduzione del 10%, che per gli assegni stessi da tempo non è previsto alcun aggiornamento Istat e che il loro importo, per una certa parte, è ora soggetto a doppia tassazione». Secondo i veterani manca un disegno organico di contenimento della spesa a cominciare dalla Regione (indennità dei consiglieri in carica, assessori esterni, segretari dei consiglieri, rimborsi spese forfetari ed esentasse, segreterie assessorili «ipertrofiche»). «L'assenza totale di una tale organicità di impostazione - comunica il direttivo - fa assumere alla proposta di legge un carattere vessatorio nei confronti di chi ha fatto il proprio dovere istituzionale». Quindi sarà indetta l'assemblea degli iscritti «per una comune valutazione e per le determinazioni conseguenti, ivi compresa l'azione in sede giurisdizionale, come avvenuto in Lombardia».
Tuttavia, come spiegato dagli uffici della Presidenza del Consiglio regionale, le chance di successo non sono molte in quanto il provvedimento è in linea con tre principi: temporaneità, proporzionalità e ragionevolezza. E il presidente Franco Iacop parla di «sacrificio ragionevole».
Elisabetta Batic