Dipendenti garantiti per almeno 15 anni

Giovedì 24 Aprile 2014
UDINE - Nessun no, ma solo i non voti di Confindustria Udine, uscita dall'assemblea prima del dibattito sulla fusione, e del Comune di Talmassons. Il resto degli azionisti Amga, in quote il 98,5% del capitale sociale, si è schierata con il socio di maggioranza, il comune di Udine, approvando l'annessione di Amga ad Hera, così com'era stata definita dai rispettivi Consigli il 23 gennaio. Tutto come previsto, anche se l'assemblea di ieri è stata l'occasione per mettere a verbale le ultime voci contrarie a un matrimonio che avrà efficacia dal primo luglio, una volta raggiunto l'accordo sul patto di sindacato tra l'amministrazione di Udine e gli altri comuni soci di Hera e redatto l'atto di fusione.
Il sindaco. «Questo è un passaggio storico per Amga, che pone Udine il Friuli al centro di un grande gruppo per la gestione e la distribuzione del gas a livello interregionale, salvaguardando l'occupazione e potenziando in particolare i settori della cogenerazione e delle rinnovabili termiche. A dispetto di quanti vogliono la disinformazione, ci tengo a sottolineare che l'accordo Amga-Hera, per quanto riguarda la tutela dei lavoratori ha una scadenza molto lontana, così come per quanto riguarda, sempre sul fronte dei lavoratori, anche Amga Energia e Amga Calore».
Questo le parole con cui il sindaco Furio Honsell commenta l'operazione, sottolineandone gli aspetti positivi. Se dal punto di vista azionario Udine potrà contare sul 2,98% del capitale di Hera, il capoluogo friulano conserverà la sede giuridica e fiscale di Amga Calore e Impianti, di cui Udine esprimerà il presidente, oltre a quella di Amga Energia & Servizi, che però cesserà di essere operativa alla fine del 2016. I 220 dipendenti, inoltre, continueranno a lavorare a Udine per almeno altri 15 anni.
Governance. Altre garanzie sono previste anche sulla governance. Udine, infatti, designerà un consigliere di amministrazione di Acegas-Aps, in futuro Acegas-Aps-Amga, la controllata di Hera nin cui confluirà tutto il ramo industriale di Amga, sostanzialmente il comparto che gestisce le reti gas. Il capoluogo friulano, inoltre, designerà uno dei 12 membri del comitato di sindacato.
I passaggi. Dopo le delibere delle rispettive assemblee, scatterà un aumento di capitale con l'emissione di 68milioni di azioni del valore di 1 euro. Quarantaquattro milioni sono riservate al Comune di Udine, con l'obbligo a congelarne almeno 37,3 milioni fino alla sottoscrizione del patto di sindacato. Il comune di Udine e gli altri soci Amga potranno acquisire le rispettive quote al valore di concambio di un'azione Amga (valore nominale 500 euro) per 572 azioni Hera (valore nominale 572 euro). I contrari alla fusione avranno 15 giorni di tempo, dopo la registrazione della delibera al registro delle imprese, per esercitare il diritto di recesso, liquidando le azioni sulle quali esistono diritti di acquisto da parte di altri soci (o della stessa Hera).
Borsa. Trattandosi di società quotata in Borsa, le partecipazioni ritenute non strategiche potranno essere liquidate sul mercato azionario. Mercato che con la sua crescita, nel periodo successivo all'accordo, ha premiato gli azionisti Amga, come sottolinea il presidente della multiutility Marco Craighero, timoniere della fusione dopo le dimissioni in blocco, alla fine di dicembre, di quattro quindi del precedente cda, guidato da Paolo Cerutti. «Il valore attuale delle azioni Hera –questo il commento di Craighero – supera del 23% il prezzo di chiusura del 22 gennaio 2014, giorno precedente all'approvazione del progetto di fusione, il che conferma la validità dell'opzione scelta».
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