Il retroscena Dopo il boom quel "deserto" che fa paura

Venerdì 24 Ottobre 2014
TREVISO - (P. Cal.) Si muovono tante cose dietro la corsa per spianare la strada al ritorno di Marco Goldin. Tutto parte dalla ferma determinazione del sindaco convinto che questo evento porterà grandi benefici a tutti. Accanto a lui c'è Paolo Camolei. Attorno a loro invece regna lo scetticismo. Anche tra le categorie non spicca un ottimismo così marcato. L'Ascom è in prima fila per sostenere Manildo. I commercianti ci credono e stanno mettendo sul piatto varie decine di migliaia di euro. Sono convinti delle potenzialità di Goldin ma hanno il timore che la burocrazia ci metta lo zampino. E poi i costi: la paura è che aumentino. Quelli a carico di Goldin sono da far tramare i polsi. Si parla di un'assicurazione sulle opere d'arte, imposta dal museo di Detroit, di almeno una decina di milioni di euro.
E gli albergatori? Qualcuno è scettico. Nella memoria di tutti è ben impresso nella mente quello che accadde con il primo ciclo di mostre di Goldin. Prima del 1998 in provincia di Treviso c'erano poco meno di tre milioni di posti-letto. Durante e dopo Goldin l'offerta è aumentata a oltre cinque milioni. Ma dopo Goldin c'è stato anche un crollo delle presenze e oggi il tasso di occupazione non arriva al 50%. I dubbi quindi non sono legati alla mostra ma alla capacità di gestire tutto quello che gli va dietro. E non sono pochi.

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