Roma pronta a inviare ai peshmerga i razzi sequestrati nel 1994 durante le guerre nei Balcani

Giovedì 21 Agosto 2014
ROMA - Mitragliatrici, munizioni, fucili mitragliatori, razzi anticarro: il pacchetto di armi che l'Italia invierà ai peshmerga curdi impegnati ad arginare l'avanzata dell'Isis è pronto e buona parte del materiale è già stato controllato dai tecnici della Difesa, che ne hanno verificato la funzionalità e l'efficienza.
Dopo aver ottenuto il via libera del Parlamento e fornito al governo iracheno le garanzie che l'invio delle armi non violerà la sovranità del governo centrale, l'esecutivo accelera ed è dunque probabile che entro la fine della settimana il primo carico possa giungere in Iraq. «Siamo pronti ad un sollecito invio di materiale militare d'armamento destinato alla difesa personale e d'area per incrementare le capacità di autodifesa e protezione locale delle popolazioni» ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti sottolineando che si tratta di «armi leggere» che raggiungeranno l'Iraq con gli aerei o le navi.
In particolare, i peshmerga curdi potranno contare su mitragliatrici e fucili mitragliatori, con relative munizioni, che erano in uso alle nostre forze armate - vecchi Browning e Mg - e che ora sono stati sostituiti con armi più moderne. E potranno contare sui razzi anticarro e sulle armi sequestrate nel 1994 durante le guerre nei Balcani ad una nave da trasporto partita dall'Ucraina e diretta a Spalato.
Il ministro ha garantito al Parlamento che tutto il materiale «è funzionante ed efficiente, perché è stato sottoposto a trattamento di conservazione nel tempo e verificato in questi giorni». E che gli unici costi che l'Italia dovrà sostenere sono quelli relativi al trasporto.
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