L'Anci non ci sta a far passare i propri associati (i comuni) come «dei parassiti». Secondo il presidente Piero Fassino «è un'operazione disonesta considerare gli enti locali come centri di spesa inefficienti». Le proteste dei sindaci e dei governatori continuano. E non piacerà di sicuro il giudizio del commissario alla spesa. Secondo Carlo Cottarelli sono possibili tagli alle Regione senza che queste impongano nuove tasse. E comunque, gli enti territoriali «un contributo devono darlo, 4 miliardi sono il 2,8% della loro spesa». L'opposizione delle "periferie" ha ottenuto un risultato: governatori e sindaci incontrano, domani, il governo, per tentare di alleggerire la legge di Stabilità. L'obiettivo è di ottenere uno "scontro" sui 4 miliardi, almeno un miliardo, per il prossimo anno: gli altri li coprirebbero rinunciando ai 2 miliardi di prevista crescita del Fondo sanitario per il 2015 e spalmando il miliardo residuo loro richiesto. Certo, far quadrare i conti rimane una impresa difficile. «Nel 2015 il totale dei tagli non sarà di 4 miliardi ma di 6,2 miliardi; il rischio - spiega Massimo Garavaglia, assessore lombardo all'Economia e coordinatore degli assessori al Bilancio - è che una serie di Regioni che non sono in disavanzo sanitario andranno in disavanzo automaticamente e si taglierà sì l'Irap, ma per poi aumentare l'addizionale Irpef».
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