Incapienti sacrificati, 4 milioni restano a mani vuote

Sabato 19 Aprile 2014
ROMA - Il bonus sarà di 80 euro tondi. Renzi sgombra il campo dalle mille ipotesi, dai mille calcoli e dalle mille possibilità emerse in questi giorni anche grazie al lavoro dei tecnici del Tesoro e di Palazzo Chigi e porta fino in fondo la sua linea annunciata il 12 marzo.
Per rinfoltire gli stipendi non si utilizzerà più, come inizialmente previsto, il meccanismo della detrazione, ma si avrà per quest'anno un credito da 640 euro totali, da suddividere appunto in 8 mensilità. L'aumento di stipendio netto, ha spiegato il premier, arriverà per la fascia di reddito compresa tra gli 8.000 e i 24.000 euro lordi l'anno. Poi, per quella compresa invece tra i 24.000 e i 26.000 euro sarà previsto un leggero decalage.
Niente dunque, per il momento, sarà destinato ai cosiddetti incapienti, quelli all'interno della no tax area che arriva al massimo a 8.000 euro annui. Per loro qualcosa potrebbe essere deciso in un prossimo futuro, in provvedimenti delle prossime settimane o mesi, ha assicurato Renzi senza sbilanciarsi sulla tempistica.
Era stato lui stesso ad allargare la platea dei beneficiari dell'operazione anche alla fascia più povera della popolazione, ovvero ad altri 4 milioni di italiani. Molte delle ipotesi messe a punto al Tesoro prevedevano quindi l'estensione del bonus anche alla no tax area, con un aumento in percentuale delle buste paga del 3,5% e con uno stanziamento di risorse che però avrebbe ridotto il beneficio a favore di tutti gli altri redditi. L'idea di far rientrare anche gli incapienti nelle coperture assicurate dalla spending review e dalle altre misure necessarie per ottenere 6,9 miliardi è così saltata all'ultimo momento.