«In totale Minutillo prese 700mila euro»

Mercoledì 30 Luglio 2014
MESTRE - «Io i soldi li ho presi solo per pagare la mia costosissima campagna elettorale del 2005. Basta. Tutti gli altri quattrini sono finiti nelle tasche della mia ex segretaria, Claudia Minutillo, che io ho licenziato perchè rubava». E sono almeno 700 mila euro. Cinquecento sicuri, ai quali Galan aggiunge altri 200 mila euro. Venerdì Giancarlo Galan si gioca la carta del nuovo memoriale di cui ieri abbiamo pubblicato in esclusiva i passi fondamentali per cercare di tornare in libertà. Davanti al Tribunale del riesame i suoi avvocati, Antonio Franchini e Nicolò Ghedini, metteranno sul piatto della bilancia le rivelazioni dell'ex Governatore del Veneto il quale per la prima volta ammette di aver incassato soldi in nero per la sua campagna elettorale. Si tratta di denaro ricevuto nel lontano 2005 e quindi le ammissioni di Galan non contano dal punto di vista processuale e sono importanti solo per dimostrare l'atteggiamento collaborativo di Galan, atteggiamento che, questo diranno gli avvocati difensori dell'ex Governatore, dovrebbe garantirgli il ritorno a casa, agli arresti domiciliari. Se infatti Galan dimostra la buona volontà confessando episodi di cui la Procura nulla sapeva, ecco la prova provata che Galan non mente quando dice che il grosso dei quattrini se li è tenuti la Minutillo. Difficile però che queste ammissioni siano sufficienti a convincere il Riesame che Galan può essere scarcerato. L'ex Governatore del Veneto scrive nel suo memoriale segreto che, «la campagna regionale come candidato Presidente è estremamente costosa e per molte voci - quali ad esempio, cene, rimborsi spesa ai volontari, affissione manifesti, volantinaggi e così via - era necessario farvi fronte in contanti.» Dunque, servivano soldi e tanti. Quanti? Galan confessa di averne incassati personalmente meno di 400 mila perchè i 500 mila che sono stati dati alla Minutillo, se li è tenuti l'allora segretaria di Galan. Dunque, la "costosissima" campagna alla fine sarebbe costata meno di 400 mila euro? Se il candidato del Pd contro Luca Zaia, Giuseppe Bortolussi, ha speso ufficialmente 1 milione e rotti, difficile che Galan possa aver speso meno. In ogni caso resta la domanda: perchè si finisce nel 2005? Perchè allora entra in vigore la legge elettorale denominata Porcellum - spiega Galan. «In quest'ultimo caso le spese elettorali vengono affrontate esclusivamente dal partito nazionale ed i singoli candidati non hanno alcuna possibilità di svolgere una propria propaganda essendo inseriti in liste bloccate». Dunque, dopo il 2005 non serviva più chiedere agli imprenditori amici di mettere mano al portafogli. «Dopo la campagna elettorale del 2005 non ho più avuto contributi elettorali. Mi rendo conto di aver tenuto un comportamento sbagliato, anche se credo che eventuali indagini sui candidati presidenti delle Regioni nella massima parte eveidzierebbero situazione consimili». Una frecciata al curaro rivolta a tutti, nessuno escluso, in stile Craxi, quando l'allora presidente del Consiglio, prima di essere travolto da Tangentopoli in parlamento disse che nessuno poteva chiamarsi fuori. Ma Giancarlo Galan avverte in più di un passaggio di aver usato i quattrini solo per la campagna elettorale del 2005. E per nient'altro. Anche per quanto riguarda i 200 mila euro che Baita dice di aver consegenato alla Minutillo all'hotel Santa Chiara di Venezia, Galan non esclude «che la Minutillo si possa essere trattenuta tale somma, d'altronde l'aveva già fatto con le somme corrisposte dagli imprenditori Mevorach e Zannoni». E solo con questi due episodi la Minutillo si sarebbe portata a casa 700 mila euro.
(M.D.)

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