Dalla sanità alle strade così spartivano gli affari

Lunedì 28 Luglio 2014
Sanità e lavori stradali: la spartizione avveniva a tavolino, dietro una scrivania. Claudia Minutillo, ex segretaria del Governatore del Veneto, Giancarlo Galan, all'epoca amministratore di Adria Infrastrutture, dettava l'agenda delle priorità; l'assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso, prendeva nota e assicurava il suo impegno a supporto di Piergiorgio Baita e del gruppo Mantovani, cercando di giustificarsi dalle accuse di contare sempre meno e di essere stato messo in un angolo dagli alleati della Lega, ma anche da qualche compagno di partito.
Dalle intercettazioni ambientali allegate agli atti dell'inchiesta sul "sistema Mose" emerge una realtà che supera anche la più fantasiosa immaginazione e traccia, al di là degli aspetti penali della vicenda, uno spaccato sintomatico del modo di gestione del potere, con appalti suddivisi equamente tra le imprese amiche e accordi preliminari sulle nomine per evitare scontri e per cercare di accontentare tutti.
MICROSPIE - Il colloquio registrato dalle microspie della Guardia di Finanza avviene l'8 gennaio del 2013 nell'ufficio della Minutillo. La Minutillo ad un certo punto mette in funziona un "disturbatore" messo a disposizione da Mirco Voltazza, l'uomo stipendiato da Baita ottenere informazioni sull'inchiesta e cercare di depistarla. Ma evidentemente lo strumento da 007 non funziona troppo bene, considerato che i finanzieri riescono a sentire quasi tutto.
«NON CONTI PIÙ» - L'amministratrice di Adria Infrastrutture rimprovera a Chisso di aver perso potere: «Se alcune persone di riferimento si rendono conto che non vengono più da te su problematiche che interessano le tue deleghe ma vanno da altri, vuol dire che tu non sei più considerato il punto di riferimento. Vuol dire che pensano che possono andare avanti sulle cose a prescindere da te», gli contesta la Minutillo, informandolo che più di un imprenditore si è recato direttamente da Silvano Vernizzi, il commissario delegato ai lavori della Pedemontana. «Ormai lo sanno anche i muri che Vernizzi ha fatto l'accordo e si è rinfrancato per il rapporto stretto tra lui, Zorzato e Degani... (rispettivamente vicepresidente della Regione ed ex presidente della Provincia di Padova, ora sottosegretario del governo Renzi, entrambi esponenti prima di Forza Italia poi del Nuovo Centrodestra) - rincara la Minutillo - E la gente non va più dall'assessore Chisso...»
STRADE & APPALTI - L'allora potentissima ex segretaria di Galan ce l'ha con i lavori della Pedemontana (in particolare con alcuni problemi che il gruppo Mantovani non riesce a risolvere), ma anche con la strada regionale 10, la cosiddetta Padana inferiore, per la quale è in corsa anche la principale concorrente, la vicentina Maltauro. La Minutillo lamenta che «hanno già deciso che deve vincere la Maltauro» (come in effetti accadrà pochi mesi più tardi). Poi parla di Tangenziali venete e della cosiddetta "Via del mare": «Non stanno andando avanti... - lamenta Minutillo - Cazzo cerca di lavorare - dice al'assessore - Sono tutti incazzati perché hanno detto che ci hai fatto fare un culo così...». E non è finita: «Si preoccupa anche Giorgio (Baita, ndr)... Giorgio dice: io vorrei capire se Renato ha abdicato ad un certo ruolo, se ha deciso che a Vernizzi... se ha deciso di non farsi valere nemmeno su quelle che sono le sue deleghe, perché almeno mi regolo anch'io su come muovermi».
Chisso ascolta e abbozza. Ammette qualche conflittualità con Vernizzi: «Mh, mh... Io mi sono tirato fuori dalla Pedemontana... - spiega - Però le nostre l'ho tutelate...», tiene a precisare. «Non mi pare, Renato», lo contraddice la Minutillo.
SANITÀ & NOMINE - Il discorso si sposta sulla Sanità e la Minutillo va giù ancora più dura: «Ti hanno dato per sconfitto perché sui direttori generali delle Asl non è andato Ruscitti... (l'ex segretario generale della sanità veneta, ndr) Ma questo Dal Ben tu lo conosci?... dicono che il riferimento adesso è Luca Baggio, consigliere regionale (della Lega, ndr)...»
Chisso si difende: «Sì, allora, io ho tenuto duro. Il mio candidato era Ruscitti.... fino a una settimana prima... Zaia mi chiama qua Renato, qua Ruscitti non passerà, semmai facciamo guerra totale o un accordo. Mi propone un accordo e mi fa: io metto un uomo mio però lo metti in mano tua e fai quel che devi fare... - racconta l'assessore - Mi va bene Dal Ben... però dico mi serve anche un uomo che... non faccio la figura del perecottaro... Quindi avemo Mirano e Mestre... Sì, Gumirato, devo vederlo all'una...»
Gino Gumirato, è stato nominato direttore della Ulss 13 Miranese all'inizio di gennaio del 2013, contestualmente a Giuseppe Dal Ben (Ulss 12 Veneziana).
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