Archiutti: «Sono allibito, dichiarazioni folli.

Mercoledì 30 Luglio 2014
Archiutti: «Sono allibito, dichiarazioni folli.
«Ho letto quanto scritto dal Gazzettino. E sono rimasto paralizzatö». Carlo Archiutti, uno degli imprenditori trevigiani più noti, fondatore di un impero in fatto di cucine componibili ed ex senatore di Forza Italia, nasconde a stento il suo stupore. Tutto poteva aspettarsi tranne che finire nel tritacarne mediatico nel caso Galan. Quasi non ci credeva nel vedere il suo nome comparire nel ristretto gruppo di dieci magnifici sponsor ben lieti di foraggiare le campagne elettorali dell'ex potentissimo governatore. Lui nega tutto. È arrabbiatissimo anche perché ieri, da quando ha acceso il telefonino, è stato un susseguirsi di chiamata da conoscenti, amici, ex colleghi di partito tutti stupiti e preoccupati. Lui ha risposto a tutti. Qualcuno lo ha anche mandato a quel paese, per poi scusarsi. «Dovete capire. Questa storia mi sta stressando e ho anche un'azienda da mandare avanti».
Galan però l'ha indicata tra i suoi finanziatori occulti.
«Ho visto quanto uscito sul Gazzettino. Ma non corrisponde al vero, nella maniera più assoluta».
Nel suo memoriale l'ex governatore dice che lei avrebbe dato 200mila euro, più o meno, all'ex segretaria Claudia Minutillo.
«Non ho mai dato soldi a Galan o ai suoi collaboratori. Lo smentisco categoricamente. E adesso andrò da un avvocato per avviare tutte le azioni necessarie per difendermi. Non rimarrò di certo immobile a subire e basta».
Galan sembra sicuro di quello che dice.
«Se la sua linea difensiva è questa, secondo me, sta sbagliando tutto. Una linea che rispetto, per carità, ognuno si comporta come meglio crede. Ma sbaglia. Nulla di quanto dice sul mio conto corrisponde al vero».
In quegli anni, tra il 2004 e il 2005, eravate tra gli elementi di spicco nel centrodestra veneto. Lei senatore, lui governatore. Non c'erano rapporti tra di voi?
«Stiamo parlando di fatti accaduti dieci anni fa. È vero ero senatore. Ma non andavo di certo a pagare la campagna elettorale degli altri, già dovevo provvedere alla mia. Galan, o chi per lui, farebbero meglio a chiamarmi e spiegare perché mi tirano in mezzo».
Perché, stando a quanto si legge nel memoriale, lei avrebbe contribuito a finanziare la sua campagna elettorale.
«Ma non è vero! Dicono anche che sarei stato una sorta di collettore, quello che incaricato di raccogliere i soldi anche di altri imprenditori per poi consegnarli. Follia. Una cosa assolutamente fuori dal modo. Non ho mai fatto azioni del genere».
Se le cose stanno così, perché Galan l'avrebbe tirata in mezzo?
«Non lo so proprio. Forse si vuole vendicare di qualcosa di cui non sono a conoscenza. Non riesco veramente a spiegarmi un simile comportamento».
Ma lei e il governatore vi siete tenuti in contatto in questi anni?
«No. Da quando, nel 2005, ho smesso di fare politica, Galan non l'ho più visto e sentito. Mi sono concentrato sul lavoro e sulle cose della mia famiglia e del mio territorio. Niente di più. Ma, le ripeto, non finisce qui: saprò difendermi nelle sedi più opportune».
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