A Gaza è di nuovo guerra, Hamas minaccia l'aeroporto

Giovedì 21 Agosto 2014
TEL AVIV - A Gaza è tornata la guerra: razzi e raid si sono susseguiti ieri a poco più di un giorno dalla fine del cessate il fuoco che ha visto il fallimento della mediazione egiziana. E Hamas è tornato a minacciare l'aeroporto Ben Gurion: le compagnie aeree straniere si tengano lontane dallo scalo da questa mattina.
Secondo il portavoce militare i razzi nel sud di Israele (ma anche nella zona centrale del paese, compresa Tel Aviv) sono stati 175 (3.700 da inizio crisi), mentre i raid di risposta dell'aviazione israeliana hanno fatto, secondo fonti palestinesi, circa 22 morti e 100 feriti nella Striscia. Tra questi non si sa ancora con certezza se ci sia Mohammed Deif, capo indiscusso dell'ala militare di Hamas e vero padrone - secondo molti analisti - della situazione a Gaza: da lui dipende il lancio dei razzi o il loro stop. Israele in un attacco mirato ha cercato di eliminarlo, ma per ora di certo c'è che nel bombardamento della sua abitazione sono rimasti uccisi la moglie e suo figlio Alì di pochi mesi. L'emittente tv Fox News, citando una fonte anonima israeliana, ha sostenuto che Deif è morto; Hamas ha negato decisamente: «È vivo e combatte», ha affermato dalla Striscia Abu Obeida, portavoce dell'ala militare della fazione islamica. Hamas ha inoltre minacciato le compagnie aeree internazionali - come fece lo scorso mese - a non volare, a partire da questa mattina alle 6 (le 5 in Italia) sull'aeroporto Ben Gurion che considera un obiettivo. Il premier Benyamin Netanyahu - che ieri ha riunito per l'ennesima volta il gabinetto di sicurezza - ha ribattuto che la fazione islamica ha subito il «colpo più forte dalla sua fondazione» ed ha precisato che a Gaza l'esercito ha ucciso «molte centinaia di terroristi», rifiutando però di fare alcuna menzione alla sorte di Deif. Netanyahu non ha nascosto che l'operazione 'Margine protettivo' non è finita e che sarà «una campagna continua. La lotta contro il terrorismo durerà anni».
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