Giovani esploratori scoprono
la più grande grotta di Marostica

Lunedì 6 Gennaio 2014
Giovani esploratori scoprono la più grande grotta di Marostica
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MAROSTICA - Una grotta sotterranea di dimensioni notevoli è stata scoperta di recente nel sottosuolo collinare scaligero grazie all'impegno e all'esplorazione di alcuni soci Cai della sezione cittadina, Piero Manghisi e Marina Presa, del Gruppo Speleologico denominato I Barbastrji, a cui hanno partecipato anche le speleologhe Valentina Tiberi e Aurora Costenaro.



Dopo giorni di lavoro di messa in sicurezza del sito, che si trova ad appena 140 metri di altitudine, ai piedi di un versante collinare, i giovani esploratori hanno scoperto quello che è attualmente il più grande ambiente sotterraneo naturale rilevato nel comune di Marostica, che richiede almeno 15 metri di discesa su corda in un pozzo che si apre creando una voragine incredibilmente spaziosa e finora mai scoperta, una grotta con pareti lavorate con la erosione e corrosione dell'acqua create nel tempo.



Il team dell'esplorazione ha rinvenuto all'interno anche uno stretto meandro che sarà sede delle prossime esplorazioni. «Non si deve cadere nell'errore di pensare che l'attività dello speleologo sia relegata al sottosuolo, il "sopra" e il "sotto" di un territorio sono intimamente legati e quanto avviene in uno si ripercuote sull'altro. Il territorio di Marostica ne è un esempio eccezionale. Le grotte sono presenti in gran numero in questo territorio, oltre 20 conosciute e censite», commenta Valentina Tiberi, istruttore istruttore nazionale di speleologia, «la quasi totalità delle nostre risorse idriche deriva proprio dai sistemi carsici sotterranei, quindi dalle grotte e da quei vuoti più piccoli che fanno da serbatoi naturali per l'acqua che si infiltra nella roccia». (a.z.)
Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 10:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA