CEGGIA - Una bella barista di Ceggia si era fatta prestare 4.500 euro da un cliente che si era invaghito di lei. Ma quando questi le aveva chiesto di restituirglierli, aveva ben pensato di mandare due giovani a derubare il malcapitato del cellulare con i messaggi che provavano quel debito. Tentativo inutile. La vicenda, che risale alla fine del 2012,è stata scoperta.
E oggi il giudice per le indagini preliminari di Venezia, Roberta Marchiori, ha condannato Michela Salvador, 36 anni, di Ceggia, a 3 anni e 2 mesi di reclusione, oltre al pagamento di 9mila euro di danni alla vittima della rapina (con pestaggio) che si è costituito parte civile.
I due giovani assoldati dalla barista hanno entrambi ammesso i fatti e patteggiato pene al di sotto dei due anni che sono state sospese. Per convincerli, la donna aveva raccontato loro che in quel telefonino l'uomo teneva delle foto compromettenti e la ricattava. Tutta un'invenzione per nascondere il debito.
Ultimo aggiornamento: 18:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA E oggi il giudice per le indagini preliminari di Venezia, Roberta Marchiori, ha condannato Michela Salvador, 36 anni, di Ceggia, a 3 anni e 2 mesi di reclusione, oltre al pagamento di 9mila euro di danni alla vittima della rapina (con pestaggio) che si è costituito parte civile.
I due giovani assoldati dalla barista hanno entrambi ammesso i fatti e patteggiato pene al di sotto dei due anni che sono state sospese. Per convincerli, la donna aveva raccontato loro che in quel telefonino l'uomo teneva delle foto compromettenti e la ricattava. Tutta un'invenzione per nascondere il debito.