MARENO DI PIAVE (TREVISO) - Un improvviso malore alla guida, forse una distrazione o un colpo di sonno, e l'auto che come una scheggia impazzita esce di strada. Finisce lo corsa sull'erba, centra un ponticello di cemento, decolla e atterra, capovolta sulla recinzione di un vigneto.
Un boato sordo, nel cuore della notte, in mezzo al nulla, nel buio: nessun testimone, nessuno che riesca immediatamente ad intervenire per prestare soccorso. Sono le 4.30 del mattino. È via Mantese a Mareno di Piave, un tratto di curva, in prossimità di via Donà delle Rose. È qui che Patrizia Menegazzo, 43 anni, barista di Ponte della Priula, mamma di due figli è andata incontro al suo tragico destino. Stava facendo ritorno a casa dopo aver terminato il turno di lavoro, all'osteria-trattoria Fior di Bocca di Strada, a Mareno di Piave.
La morte è sopraggiunta, forse dopo una brevissima agonia, a causa delle gravissime lesioni riportate nell'incidente. Per molto, troppo tempo, complice anche l'ora tarda, nessuno percorre via Mantese e l'allarme al 118 non viene così lanciato. Fortunatamente, a bordo del mezzo, è installato un antifurto satellitare, l'unibox-autobox, che segnala l'incidente agli uomini del soccorso stradale Serafin di Oderzo.
Patrizia Menegazzo, intrappolata tra le lamiere della sua Golf, è già morta. Non indossava le cinture di sicurezza. Forse neppure questo accorgimento avrebbe permesso di salvarsi da uno schianto tanto violento.