Boom dell'istituto alberghiero:
si iscrive uno studente su dieci

Martedì 22 Aprile 2014 di Nicoletta Canazza
Studenti di un istituto alberghiero (archivio)
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MESTRE - Giù le iscrizioni a ragioneria, su quelle alle scuole di enogastronomia e ospitalità alberghiera. A decretare il sorpasso è un'analisi Coldiretti sulle iscrizioni al primo anno della scuola secondaria di secondo grado, statali e paritarie per il 2014-2015. In Italia quasi un neoiscritto su 10 ha scelto gli istituti professionali a indirizzo enogastronomia e attività alberghiera, in crescita costante negli ultimi anni tanto che oggi rappresentano oltre il 9,2% dei totale degli iscritti al primo anno. Oltre la metà dei neo iscritti (50,1%) ha scelto il liceo, il 30,8% gli istituti tecnici e il restante 19,1% i professionali.

Il Nordest conferma ancora la preferenza per la formazione tecnica: il record è del Veneto con il 37,9% di neo iscritti agli istituti tecnici per il 2014-15 (e il 19,6% a quelli professionali), seguito dal Friuli Venezia Giulia (37,3% ai "tecnici" e 15,6% per i professionali). «Si registra - commenta Gianna Marisa Miola, direttore dell’Ufficio scolastico regionale veneto - un sostanziale equilibrio nel numero di nuovi iscritti ai vari istituti, ma è senz’altro la regione in cui più di tutte, è aumentato il gradimento per gli istituti tecnici. Che poi, all’interno di questi, gli alberghieri siano in crescita, deriva dal fatto che il settore è espansione e i ragazzi hanno intuito la possibilità di maggiori sbocchi lavorativi con una formazione mirata».

Più cuochi, enologi e maître, quindi, e meno ragionieri. A Treviso, tanto per dire, l’anno scolastico 2014-15 ha registrato un vero boom di iscritti per l'alberghiero "Massimo Alberini" (+133) e il turistico "Mazzotti" (+132). Il "Giovanni Battista Cerletti" di Conegliano a settembre conterà 239 studenti in più (da 1.371 a 1.610). Per la preside Damiana Tervilli: «La scuola enologica è molto amata e in più il settore agrario sta vivendo un periodo molto positivo». Subito dietro alla scuola enologica, c’è l’istituto per il turismo "Da Collo": più 65 unità. Dati sostanzialmente stabili per il "Giuseppe Cipriani" di Adria: a fronte di un leggero calo di iscritti per l’anno scorso, il 2014-15 vede un aumento di 75 unità. Ed enogastronomia resta la "specializzazione" più richiesta (le altre sono ricevimento e sala bar).

«I nostri dati - conferma Romano Veronese, preside dell’Ipssar Cipriani - dicono che a dieci mesi dal diploma il 60% dei ragazzi è occupato e, di questi, l’86% ha trovato un lavoro in linea con il percorso di studi. Anche chi decide di continuare all’università sceglie molto spesso una facoltà legata alla formazione ricevuta mentre la partecipazione ai programmi europei Leonardo e Comenius, spesso apre a contratti di lavoro all’estero».

A Vittorio Veneto, l’alberghiero "Alfredo Beltrame" è per la prima volta in calo di preiscritti (199 contro i 216 dell’anno scorso), ma la contrazione non preoccupa il preside Pasquale Di Nunno: «Così siamo sicuri di poter accettare tutte le iscrizioni». Il Beltrame si conferma comunque la scuola superiore vittoriese più richiesta davanti al liceo artistico e all'Itis.

La tendenza a privilegiare l'alimentazione come sbocco lavorativo è confermata anche dal sondaggio Coldiretti/Ixè: il 50% degli italiani ritiene che cuoco e agricoltore siano le professioni con la maggiore possibilità di lavoro. Ben l'88% vedrebbe con favore un corso di formazione specializzato all'università sulla valorizzazione del made in Italy.

Parla di «vera rivoluzione culturale, con i giovani che hanno visto prima e meglio di altri» il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. Che vino e cucina e sostenuto anche dal boom di pubblicazioni e trasmissioni in tv e internet dedicate alla cucina: oltre 415 mila italiani dichiarano di partecipare regolarmente a community sul web centrale sul cibo.
Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 14:00

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