L'ultima carta dei legali dell'ex doge:
«È malato, domiciliari per Galan»

Domenica 13 Luglio 2014 di Giuseppe Pietrobelli
Giancarlo Galan e la villa ristrutturata sui colli Euganei
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Salvate il soldato Galan. Anzi, l’ex governatore del Veneto, l’ex senatore di Forza Italia, l’ex ministro dell’Agricoltura e dei Beni Culturali, attuale presidente della Commissione cultura della Camera dei Deputati. La missione apparentemente impossibile è cominciata quando è scattato il timer del conto alla rovescia per il voto che martedì, salvo improbabili sorprese da scrutinio segreto, dovrebbe dare il via libera all’arresto dell’uomo politico più potente (almeno fino a qualche anno fa) del Veneto.

Già, ma come si fa a impedire che finisca in carcere, vista la ponderosa richiesta della Procura di Venezia avvalorata dal gip Alberto Scaramuzza, con accuse di un arricchimento personale superiore ai 4 milioni di euro, ottenuto grazie alla propria funzione pubblica? Eppure negli ultimi giorni il destino sembra aver dato una mano, sotto forma di un evento apparentemente infausto, all’indagato eccellente. Qualche giorno fa è caduto nel giardino della sua villa a Cinto Euganeo, mentre potava un roseto. E siccome la stazza dell’uomo è ragguardevole, proporzionatamente al peso, gli effetti si sono tradotti in una frattura alla tibia (o al pèrone). Ingessatura, ritorno a casa. Ma dopo qualche giorno la gamba si gonfia. Ulteriore ricovero, per il tempo sufficiente a diagnosticare una tromboflebite. Nuovo rientro nella residenza ai piedi dei Colli, con il cuore in tumulto per ciò che potrà accadere martedì: voto e arresto immediato.

Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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