Galan, sequestrata la cartella clinica
Nordio: poteva andare alla Camera

Mercoledì 23 Luglio 2014
L'ambulanza davanti all'ospedale e Galan con il gesso (foto Sky Tg24)
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ESTE - La guardia di finanza, su ordine della Procura di Venezia, ha posto sotto sequestro all'ospedale di Este la cartella clinica di Giancarlo Galan, dimesso ieri dopo 12 giorni di ricovero. I magistrati vogliono capire in sostanza come mai dopo una prognosi iniziale di 45 giorni, sia stato poi dimesso in tempi così rapidi, mentre la Camera votava il sì al suo arresto.





LA DIFESA DEI MEDICI DI ESTE



Il direttore dell'ospedale di Este, Enrico Agnoletto, chiarisce la vicenda della prognosi di 45 giorni e le "improvvise" dimissioni di ieri dell'ex presidente del Veneto: «La prognosi di 45 giorni era stata fatta dall'ospedale di Padova dopo la frattura all'arto inferiore del paziente. E si tratta di una prognosi classica per una frattura, ma non c'entra nulla con le altre patologie di cui soffre il paziente. La decisione di dimetterlo ieri è stata presa dopo gli ultimi esami, fatti quasi quotidianamente, e le ultime visite, e dopo aver constatato che le sue condizioni si erano stabilizzate, e che quindi le cure potevano essere fatte a domicilio».



Il direttore dell'ospedale di Este sottolinea che ovviamente «le dimissioni non sono assolutamente legate a fatti esterni, ma decise solo in base al quadro clinico del paziente. Galan poi è stato trattato come tuti gli altri pazienti. Me ne sono accertato personalmente: di fronte alla malattia siamo tutti uguali».





NORDIO: POTEVA INTERVENIRE ALLA CAMERA



«Mentre si svolgeva il dibattito alla Camera sul rinvio del voto per la richiesta di carcerazione preventiva nei confronti di Giancarlo Galan, era già stata firmata dalla direzione sanitaria dell'ospedale dove l'onorevole era ricoverato una lettera di dimissioni, poi acquisita agli atti, dalla quale emerge una patologia perfettamente compatibile con un trasporto in Parlamento per difendersi».
Lo ha detto a Radio Radicale il procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio.




«Ieri, al di là del fumus persecutionis, che la Camera ha riscontrato non esistente nei confronti dell'onorevole Galan - ha aggiunto Nordio - si è verificato un episodio abbastanza singolare: si era discusso molto sulla eventualità di un rinvio per poter consentire al diretto interessato di potersi difendere in Parlamento, cosa che se conforme alla prassi a noi sembrava assolutamente giustificata se l'impedimento fosse risultato assoluto».



«Ora - ha proseguito il magistrato - a parte il fatto che il Parlamento nella sua assoluta sovranità non ha ritenuto di dover rinviare, il fatto singolare consisteva nella circostanza che mentre si svolgeva il dibattito alla Camera sul rinvio, era già stata firmata dalla direzione sanitaria dell'ospedale dove l'onorevole era ricoverato una lettera di dimissioni che è stata poi acquisita agli atti e dalla quale emerge una patologia perfettamente compatibile con un trasporto in Parlamento per difendersi. Le fotografie del diretto interessato con un piccolo gesso - ha concluso il procuratore aggiunto - hanno fatto il giro d'Italia e ricordiamo che in Parlamento più di una volta sono andati parlamentari con l'ossigeno o in barella. Nemmeno noi sapevamo questo. Una vicenda abbastanza paradossale perché si è discusso sul nulla».






M5S: PERMANENZA ANOMALA IN OSPEDALE



«Auspico che il sequestro delle cartelle cliniche di Galan da parte della magistratura sia l'avvio di un'indagine finalizzata a capire l'anomala permanenza in ospedale dell'ex governatore: prima pareva che non potesse uscire dall'ospedale per quasi due mesi, poi improvvisamente è stato dimesso». Lo dice Mattia Fantinati, parlamentare del Movimento 5 stelle. «Che vi siano responsabilità della direzione sanitaria dell'ospedale o pressioni esercitate dal paziente per rimandare il voto non sta a me dirlo - prosegue -. La magistratura farà il suo compito: ogni cittadino deve essere uguale davanti alla legge e i rappresentanti del popolo dovrebbero esserlo in misura maggiore. Ma è evidente che un qualsiasi cittadino, al posto di Galan, sarebbe entrato in carcere già da parecchio tempo».
Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 11:03

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