Estate anomala, addio Amarone:
«Uva fradicia, come nel 1995»

Martedì 2 Settembre 2014 di Massimo Rossignati
Estate anomala, addio Amarone: «Uva fradicia, come nel 1995»
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Una vendemmia senza Amarone. È quello che ha deciso ieri Bertani, uno dei marchi storici della Valpolicella, e che alla fine potrebbero essere costretti a fare tutti i produttori della grande doc veronese, vista la situazione delle uve di questa vendemmia messa in ginocchio dalle piogge. «Bertani non produrrà il suo Amarone classico, con lo stato dell’uva è impossibile farlo - ha detto ieri Emilio Peron, già presidente del Consorzio dei vini della Valpolicella, alla guida di Bertani. Chi produce Amarone in frutta ad appassimento naturale, secondo la tradizione futura, dovrebbe rinunciare a quest’annata».



Una decisione arrivata nelle acque a dire il vero già agitate del mondo del vino della Valpolicella. Dove, da mesi, si discute tra chi come il Consorzio di tutela della Valpolicella ha deciso la riduzione delle uve da destinare ad Amarone ad un massimo del 35% della produzione Beretta. E chi come le famiglie dell’Amarone d’Arte, con presidente Marilisa Allegrini dell’omonima cantina, chiede una forte distinzione fra le uve prodotte in collina da terreni drenati, ventilati ed esposti al sole, rispetto a quelle di pianura. «C’è ancora la speranza che un settembre bello e soleggiato salvi questa vendemmia - dice Allegrini -. Ricordo l’annata del 1995 con un’estate freddissima in cui abbiamo dato per persa la vendemmia e che invece il sole riportò ad una giusta maturazione.



Certo, se non sarà così dovremo fare tutti come Bertani ma oggi c’è una differenza enorme tra vigneti di collina e di pianura, dove l’acqua ha intriso i terreni e portato gli acini a gonfiarsi ed a marcire. Dal Consorzio mi sarei attesa una chiara scelta su questo, ed anche sulle reti. Una scelta condivisa con tutti e che spero sia ancora possibile, magari non facendo l’Amarone per quest’anno e destinando tutte le uve al ripasso. Solo che oggi per il disciplinare solo chi fa Amarone può fare ripasso».



«La scelta fatta dal gruppo Bertani è di alta qualità. Ma è una loro libera scelta - commenta Daniele Accordini, Direttore della cantina Valpolicella di Negrar e vicepresidente del Consorzio della Valpolicella -. Questa è sicuramente una vendemmia difficilissima e con molta uva da buttare, ma ci sono anche zone dove chi ha lavorato bene nel vigneto può portare a riposo uve sane e di qualità. Io credo che nella diminuzione del 35% per le uve da Amarone nel giro del Consorzio ci sia la giusta analisi dell’annata. Sono convinto che anche in questa vendemmia si potrà fare dell’ottimo Amarone».



«Non posso che essere d’accordo sull’analisi fatta da Peron, ma qui il problema è ben più grave e saltare un’annata mi sembra come mettere un cerotto su una piaga - avverte Sandro Boscaini della Masi -. Come si fa a dire che tutti i vigneti della Valpolicella sono uguali e tutti possono produrre Amarone? Non è vero. E le rese tagliate sempre in modo orizzontale e mai guardando la qualità? E con un disciplinare che dice che se fai tanto Amarone puoi fare il doppio di ripasso? I tagli dell’Amarone sono scelte che aiutano la quantità e non la qualità, con il risultato di sovvraproduzione, bottiglie in vendita a 12 euro. Ma tagliare un’annata non serve a nulla».
Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 07:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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