La Lega: no alla nuova moschea
Il parroco si schiera con gli islamici

Lunedì 24 Novembre 2014 di Michelangelo Cecchetto
Monsignor Remigio Brusadin e un gazebo della Lega
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«Qualcuno si lamenta perchè vengono accolti troppi stranieri. Non è questione di destra, centro o sinistra, essere cristiani vuol dire accogliere come ha insegnato Gesù attraverso il Vangelo di oggi, quello sul quale saremo giudicati. Delinquono più gli stranieri o gli italiani? Chi porta i capitali all'estero? Chi evade sistematicamente le tasse? Dalle prostitute che pullulano nelle città non vanno gli italiani? Non ci deve essere come spesso accade, separazione tra fede e vita condotta. Non basta solo credere». Forti le parole di monsignor Remigio Brusadin, parroco di Cittadella nelle omelie delle messe delle 10.30 e 18.30 di domenica. Per molti inevitabile collegarle alla mobilitazione di ieri della Lega Nord locale, contro la moschea di via Giovanni Pascoli.



«Non sapevo nemmeno ci fosse - dice dopo la celebrazione serale - È giusto che ognuno possa pregare. Se la preghiera diviene pretesto per fare politica o qualcos'altro, sono gli organi competenti che devono intervenire». E sempre dall'omelia: «Giusto pensare a noi e alle nostre famiglie, ma è doveroso pensare ai malati, a chi fugge da guerre e carestie. Non è questione di politica, ma di essere cristiani, uomini e fratelli. Nessuno ha diritto ad escludere chi ha bisogno, neanche chi rappresenta un gruppo elettorale. Non ci devono essere scuse tipo: avevo degli elettori che mi hanno chiesto di farlo».



Ultimo aggiornamento: 14:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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