Vedono clochard e chiamano i vigili:
ma erano manichini di un artista

Martedì 27 Gennaio 2015
Una delle opere di Zagallo
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PADOVA - Un gruppo di senzatetto a terra, accovacciati a dormire nelle sale della galleria Cavour, in pieno centro a Padova. Gli addetti alle pulizie chiamano i vigili urbani ma, sorpresa, è impossibile far spostare gli homeless: infatti sono manichini, pupazzi a grandezza naturale vestiti da clochard, parte integrante dell'esposizione dell'artista Sergio Zagallo. Così credibili da sembrare veri. Prima lo stupore, forse un pò di imbarazzo, e poi tutto è finito lì. Non prima di un vero spavento: perché quando si è provato a spostare senza risultato uno degli homeless, vedendolo inanimato, una delle dipendenti della cooperativa si è messa le mani nei capelli, mormorando: «è morto... è morto...!».



L'artista sarà di certo soddisfatto, i dipendenti dell'azienda di pulizie hanno tirato un sospiro di sollievo. Nella mostra di Zagallo, 'Opere 1996-2014', l'installazione intitolata appunto 'homeless' presenta sei figure maschili, stese a terra, alcune sui cartoni, come stessero dormendo, vestite con indumenti frusti e non certo di bucato: in realtà abiti utilizzati in passato dallo stesso Zagallo, che ha concepito i sei barboni come sorta di autoritratti. La mostra aprirà alla galleria Cavour di Padova il 30 gennaio prossimo, per chiudere l'8 marzo.
Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 15:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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