PADOVA - Primi trenta giorni da sindaco per Massimo Bitonci. Ed è già il momento di bilanci, perché il nuovo inquilino di Palazzo Moroni non ha certo perso tempo. «Sono il sindaco di tutti», continua a scandire l’ex senatore della Lega Nord, ma anche «sono il sindaco del cambiamento». Discontinuità la parola d’ordine. E così è stato. Bitonci può piacere oppure no, di certo non è passato inosservato.
Un mese intenso: l'ordinanza no-alcol subito rivista, poi il crocifisso nelle scuole, il no a futuri ramadan in palestra, il taglio delle auto blu e degli stipendi della giunta. Provvedimenti che, in alcuni casi, hanno scatenato non poche polemiche...
Finiti i "tagli"? «Non escludo la possibilità di usare la riforma Renzi per i dirigenti e lo staff comunale. Inizieremo con la valutazione delle mansioni e dei ruoli perché duemila dipendenti sono veramente tanti. Se dovessero emergere sacche di inefficienza, persone non particolarmente occupate o doppi incarichi non esiterò ad applicare la normativa che prevede la messa in mobilità».
Ultimo aggiornamento: 09:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA Un mese intenso: l'ordinanza no-alcol subito rivista, poi il crocifisso nelle scuole, il no a futuri ramadan in palestra, il taglio delle auto blu e degli stipendi della giunta. Provvedimenti che, in alcuni casi, hanno scatenato non poche polemiche...
Finiti i "tagli"? «Non escludo la possibilità di usare la riforma Renzi per i dirigenti e lo staff comunale. Inizieremo con la valutazione delle mansioni e dei ruoli perché duemila dipendenti sono veramente tanti. Se dovessero emergere sacche di inefficienza, persone non particolarmente occupate o doppi incarichi non esiterò ad applicare la normativa che prevede la messa in mobilità».