«Quando trasportavo diamanti
e mangiavo le scimmie bollite»

Giovedì 2 Ottobre 2014 di Dino Bridda
Giacomo Alpagotti
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SANTA GIUSTINA - I quieti adolescenti di una volta furono affascinati da «Tre uomini in barca» di Jerome K. Jerome. Ma era il 1889. Oggi il modello è quello uscito dalla penna di George Lucas, come ricorda la nipote Gaia nella prefazione al libro «La Maga Circe». «Il mio è un nonno davvero speciale che ha girato mezzo mondo pur di assicurare una vita stabile alla sua famiglia». Questo avventuroso giramondo, il santagiustinese Giacomo Alpagotti, è un emigrante partito con una valigia di sogni. Il racconto della sua vita movimentata è ora racchiuso in un libro ricco di suggestivi aneddoti: tutto cominciò sul fiume congolese Kwango quando Alpagotti incontrò la "Maga Circe", una bettolina che egli fu chiamato a governare agli ordini del capitano Kasimiro. Da quel primo viaggio tra le foreste dell'Africa centrale si snoda una lunga vita di navigazione, Giacomo fu al centro di innumerevoli trasporti di materiali, diamanti compresi, qualche volta anche sfidando le autorità locali. Mangiò persino scimme bollite.







Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA