BELLUNO - «Ho paura, temo per la mia vita e per i miei familiari non pubblicate le mie foto e nemmeno quelle del mio bambino». Risponde a monosillabi la moglie di Ismar Mesinovic, morto a 36 anni in Siria, all'inizio dell'anno in combattimento dopo aver aderito alla Jihad.
Dal 20 dicembre scorso la moglie, ora vedova, Lidia Solano Herrera non ha più notizie del suo bambino di quasi 3 anni, Ismail David Mesinovic, portato in Siria dal padre. «Compirà gli anni - racconta la donna - il prossimo 4 settembre, ma non potrò fargli gli auguri, non potrò abbracciarlo, a meno che non accada un miracolo». La donna, che prima viveva con il marito a Longarone, ora sta a Ponte nelle Alpi. «Sono partiti in auto per le vacanze di Natale 2013 - spiega Lidia - il 20 dicembre ho sentito il bambino, poi non ho più saputo nulla». Ad Aleppo l’uomo morirà combattendo per la Jihad, del bambino non si sa più nulla.
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