Se l’indipendentista
commette un reato

Giovedì 31 Luglio 2014
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Caro direttore,

con grande stupore leggo la seguente notizia sul Gazzettino online: "L’indipendentista Luciano Franceschi ha rinunciato all’appello. Condannato a 16 anni e 15 giorni di reclusione per il tentato omicidio del direttore della Banca di Credito Cooperativo Alta Padovana, resterà in carcere fino al 25 febbraio del 2029...". Senza voler entrare in merito ai contenuti della notizia, mi meraviglio che un giornale serio sottolinei più volte il termine "indipendentista" senza tenere conto che non esiste ovviamente correlazione alcuna fra le due cose: reato commesso da una parte ed essere indipendentista dall'altra. Prego pertanto di voler provvedere alla necessaria rettifica.




Riccardo Zoppellaro

Villanova del Ghebbo (Rovigo)




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Caro lettore,

nessuna rettifica e nessuna scarsa serietà. Non siamo noi a definire indipendentista Franceschi, ma lui stesso. Anzi, di questa sua identità politica ha fatto una bandiera anche durante il dibattimento processuale che ha emesso la sentenza di condanna. Quindi è del tutto corretto, anche sul piano della completezza informativa, parlare, su un giornale "serio", dell'indipendentista Franceschi.



Ciò ovviamente non significa che gli indipendentisti veneti di ogni ordine e grado si riconoscano nelle "gesta" di Franceschi o difendano il suo assalto alla banca. Il tentato omicidio di cui è stato riconosciuto colpevole non ha ovviamente nulla a che fare con la "causa" indipendentista né con il carattere pacifico e non violento della grande maggioranza degli indipendentisti, ma ciò non toglie che Franceschi fosse un determinato e orgoglioso fautore della separazione del Veneto dal resto d'Italia. Avremmo dovuto censurarlo? E se invece che indipendentista fosse stato l'esponente di un altro movimento politico, lei non si sarebbe atteso che un giornale "serio" lo scrivesse, informandone i propri lettori?



Detto tutto ciò, il suo disagio è comprensibile: non è affatto raro che i militanti di qualche movimento indipendentista conquistino le prime pagine per problemi con la giustizia più che per i loro successi politici. Ma questa non è una colpa dei giornali.

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