Papa Francesco proclama sei beati: «Aiutino gli italiani a ravvivare spirito di collaborazione e speranza»

Domenica 23 Novembre 2014
Papa Francesco proclama sei beati: «Aiutino gli italiani a ravvivare spirito di collaborazione e speranza»
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Francesco canonizza sei nuovi beati, di cui quattro italiani,senza risparmio al servizio degli ultimi I pastori della Chiesa devono essere buoni pastori, capaci di radunare dalla dispersione, in cerca della «pecora perduta», mai «mercenari». È il forte monito che arriva nuovamente da papa Francesco nel corso della messa per la canonizzazione di sei nuovi beati, in piazza San Pietro. «Quanti nella Chiesa siamo chiamati ad essere pastori, non possiamo discostarci da questo modello, se non vogliamo diventare dei mercenari. A questo riguardo, il popolo di Dio possiede un fiuto infallibile nel riconoscere i buoni pastori e distinguerli dai mercenari», avverte Bergoglio.



«L'esempio dei quattro santi italiani, nati nelle province di Vicenza, Napoli, Cosenza e Rimini, - ha detto il Papa prima di recitare l'Angelus sul sagrato di San Pietro, al termine della messa di canonizzazione - aiuti il caro popolo italiano a ravvivare lo spirito di collaborazione e di concordia per il bene comune e a guardare con speranza al futuro, in unità, confidando nella vicinanza di Dio che mai abbandona, anche nei momenti difficili
».



I quattro nuovi santi italiani proclamati oggi da papa Francesco sono Giovanni Antonio Farina (1803-1888), nato a Gambellara, in provincia di Vicenza; Ludovico da Casoria, al secolo Arcangelo Palmentieri, nato a Casoria, in provincia di Napoli (1814-1885); Nicola da Longobardi, al secolo Giovanni Battista Clemente Saggio, nato a Longobardi, presso Cosenza (1650-1709); Amato Ronconi, nato a Saludecio, presso Rimini



Nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, Francesco ha canonizza anche Kuriakose Elias Chavara della Sacra Famiglia (1805-1871), Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore (1877-1952).



Il Papa ha preso spunto dalle letture del giorno per ricordare «come Gesù ha realizzato il suo regno; come lo realizza nel divenire della storia; e che cosa chiede a noi. Anzitutto, come Gesù ha realizzato il regno: lo ha fatto con la vicinanza e la tenerezza verso di noi. Egli è il Pastore».



Il Papa ha puntato l'attenzione sulla «premura e l'amore del pastore verso il suo gregge: cercare, passare in rassegna, radunare dalla dispersione, condurre al pascolo, far riposare, cercare la pecora perduta, ricondurre quella smarrita, fasciare la ferita, curare la malata, avere cura, pascere.



Tutti questi atteggiamenti - ha detto - sono diventati realtà in Gesù Cristo: Lui è davvero il 'pastore grande delle pecore e custode delle nostre animè». Ricorda Francesco che «Gesù non è un re alla maniera di questo mondo: per lui regnare non è comandare, ma obbedire al Padre, consegnarsi a lui, perché si compia il suo disegno d'amore e di salvezza. Così c'è piena reciprocità tra il Padre e il Figlio. Dunque il tempo del regno di Cristo è il lungo tempo della sottomissione di tutto al Figlio e della consegna di tutto al Padre».



Vicinanza e tenerezza sono le regole di vita, ha esortato il Pontefice. «Il Vangelo ci dice che cosa il regno di Gesù chiede a noi: ci ricorda che la vicinanza e la tenerezza sono la regola di vita anche per noi, e su questo saremo giudicati. La salvezza non comincia dalla confessione della regalità di Cristo, ma dall'imitazione delle opere di misericordia mediante le quali lui ha realizzato il regno. Chi le compie - osserva il Papa - dimostra di avere accolto la regalità di Gesù, perché ha fatto spazio nel suo cuore alla carità di Dio. Alla sera della vita saremo giudicati sull'amore, sulla prossimità e sulla tenerezza verso i fratelli. Da questo dipenderà il nostro ingresso o meno nel regno di Dio, la nostra collocazione dall'una o dall'altra parte.



Gesù, con la sua vittoria, ci ha aperto il suo regno, ma sta a ciascuno di noi entrarvi, già a partire da questa vita, facendoci concretamente prossimo al fratello che chiede pane, vestito, accoglienza, solidarietà».
Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 08:46

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