Gentiloni alla Farnesina, compromesso fra governo e Colle nel segno della discontinuità renziana

Venerdì 31 Ottobre 2014 di Marco Conti
Paolo Gentiloni
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Nella sfida per il ministero degli Esteri tra due cognomi pesanti della tradizione cattolico-democratica Gentiloni-Pistelli, la spunta Paolo e non perchè discendente della famiglia dei conti Gentiloni-Silveri, ma perché molto più affine al presidente del Consiglio.



Archiviata la quota-rosa, Matteo Renzi ha fatto oggi il nome al capo dello Stato dopo l’incontro di ieri. Un faccia a faccia molto dialettico, quello andato in scena giovedì pomeriggio al Quirinale, e la scelta fatta rappresenta un punto di compromesso tra palazzo Chigi e Colle.



La scelta di Gentiloni per la Farnesina conferma la linea di discontinuità, molto cara al presidente del Consiglio, ma al tempo stesso il nuovo ministro - malgrado non abbia un lungo curriculum internazionale - ha l’esperienza parlamentare e di governo che rappresenta per il Capo dello Stato il requisito necessario per ricoprire una poltrona delicata e particolarmente esposta al giudizio delle cancellerie.



Romano, sessant’anni, già portavoce di Francesco Rutelli e ministro delle Telecomunicazioni con il governo Prodi, Gentiloni giurerà oggi alle 18 al Quirinale insieme ai colleghi deputati che verranno nominati sottosegretari Davide Faraone (Pubblica Istruzione) e Paola De Micheli (Economia). Inserendo una donna, come sottosegretario, Renzi conserva anche l’equilibrio di genere.



Resta di nuovo al palo Lapo Pistelli, attuale viceministro agli Esteri, e si chiude una faccenda nei tempi previsti dopo l’uscita di Federica Mogherini. L’ipotesi dell’interim, in pieno semestre europeo, era impraticabile.
Ultimo aggiornamento: 14:58

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