Ancona, docce a luci rosse: maitresse condannata per la “cascata di piacere”

Venerdì 30 Gennaio 2015
Ancona, docce a luci rosse: maitresse condannata per la “cascata di piacere”
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ANCONA - Condannata per la doccia a luci rosse. Bastava venti euro in più e la cascata d'acqua diventava “cascata di piacere" Sul tariffario si scrive doccia. Sul lettino si legge

masturbazione. E' l'extra che le graziose massaggiatrici cinesi di un centro benessere di Ancona, in via Bruno Buozzi offrivano per un sovrapprezzo di circa venti euro. La titolare dell'esercizio sequestrato dai carabinieri nel febbraio 2013, è stata condannata a due anni di reclusione e 258 euro di multa. Pena sospesa.



Nel centro che ha gestito alla Baraccola, secondo i giudici, si consumavano vere e proprie prestazioni sessuali. Ieri in Tribunale hanno deposto gli ultimi testimoni. Due clienti e i carabinieri che eseguirono il

blitz. Ha preso parola anche la stessa proprietaria, per respingere tutti gli addebiti. Ma, non senza imbarazzo, i clienti hanno confermato che durante il massaggio le ragazze «toccavano prolungatamente le parti intime». Un teste ha parlato apertamente di masturbazione, seguita da una doccia calda.



Secondo la ricostruzione fatta dal pm Irene Bilotta in requisitoria, il servizio si articolava in quattro fasi: il massaggio del cliente in posizione prona, poi supina per arrivare alle parti intime. Infine l'atto masturbatorio. «I massaggi erano erotici già in partenza - ha detto la Bilotta - i pagamenti venivano consegnati alla titolare e questo rende evidente che lei percepiva l'intero frutto delle prestazioni».

Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 20:47

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