La verità su queste tre morti apparentemente inspiegabili è tutta nelle pagine di un blog on line. Righe lette da pochi sconosciuti, perse nel mare infinito di internet che raccontavano la vita di una ragazzina messa già a dura prova dalla vita.
Anahlia Cowherd, 11 anni, di Seattle raccontava tutto sul suo diario on line, ciò che di bello le accadeva ma soprattutto le frustrazioni per le molestie subite da anni da suo nonno.
Un omicidio-suicidio apparentemente senza movente ma che trova un barlume di verità nelle pagine della ragazzina. Anahlia ha scritto per mesi su Wattpad degli abusi del nonno iniziati quando lei aveva 8 anni e frequentava la terza elementare. Dopo anni di silenzio la ragazzina si era decisa a confessare tutto alla mamma che, secondo quanto ha raccontato sul blog, si sarebbe scagliata contro il padre. «Mia madre ha detto che la prossima volta che lo fa chiama la polizia» ha scritto Anahlia.
Ma l'eccitazione della piccola era durata poco e i post successivi, colmi di impotenza e rassegnazione, facevano trapelare anche degli istinti suicidi: «Ha ricominciato a molestarmi. Voglio tagliarmi i polsi e morire». Messaggi strazianti che culminano nell'ultimo grido d'aiuto a poche ore dalla morte: «Aiutatemi. Mi ha minacciato... In realtà ha minacciato di uccidere la mia famiglia. In questo momento sono in camera di mia madre, la porta è chiusa, mio fratello e il mio cane sono qui accanto a me, mio nonno da qualche parte, mia nonna non è a casa. Mia madre sta per arrivare... Ho tanta paura». Poco tempo dopo Yango ha puntato la pistola contro la figlia e la nipote, risparmiando il fratellino di 10 anni di Anahlia che è incolume ma è ancora sotto choc. Poi si è puntato la pistola alla tempia e si è ucciso.
Per la polizia non è ancora chiaro cosa abbia fatto scattare la follia assassina. Dovranno partire dalle ultime righe di Anahlia e andare dietro nel tempo per scoprire la verità.