Dal Carosello a Hollywood: anche Frank Sinatra si innamorò di lei

Giovedì 18 Dicembre 2014
Dal Carosello a Hollywood: anche Frank Sinatra si innamorò di lei
Il nome di nascita di Virna Pieralisi, avrebbe dovuto essere Siria; tuttavia all'anagrafe lo rifiutarono, poiché la Siria non era un paese alleato dell'Italia. Il padre inventò allora su due piedi il nome Virna, scoprendo solo dopo che era un nome realmente esistente. Nata ad Ancona, dopo aver vissuto a Jesi, suo padre Ubaldo, commerciante di piastrelle di marmo, si trasferisce per motivi di lavoro a Roma con tutta la famiglia. Qui la giovane Virna è scoperta dal cantante ed attore Giacomo Rondinella (amico di famiglia dei Pieralisi), che le fa conoscere il produttore cinematografico Antonio Ferrigno, che la mette sotto contratto all'età di quattordici anni nonostante l'iniziale contrarietà di suo padre; inizia così a muovere i primi passi nel cinema, adottando lo pseudonimo Virna Lisi; nella prima metà degli anni cinquanta recita con dei ruoli di rilievo in numerosi film del genere strappalacrime, allora molto in voga, diretti da registi come Carlo Borghesio, Giorgio Pastina e Luigi Capuano. Viene poi scritturata in commedie di successo come Le diciottenni di Mario Mattoli (di cui è protagonista accanto a Marisa Allasio) e Lo scapolo di Antonio Pietrangeli del 1955 con Alberto Sordi, mentre l'anno successivo riesce finalmente a dare prova anche delle sue capacità drammatiche in La donna del giorno, di Francesco Maselli, in cui interpreta una ragazza che si affaccia al successo grazie alla pubblicità, pagandone le conseguenze.



Il carosello Due anni dopo proprio grazie ad una pubblicità le arriva la grande popolarità: il dentifricio Chlorodont la scelse infatti per interpretare i propri sketch all'interno della storica rubrica televisiva Carosello, il cui slogan, con quella bocca può dire ciò che vuole, ottenne immediato successo e divenne un vero e proprio tormentone di quegli anni. Nel 1957 recitò la parte di Elizabeth Bennet nello sceneggiato televisivo della RAI Orgoglio e pregiudizio, basato sull'omonimo romanzo di Jane Austen, diretto da Daniele D'Anza ed interpretato accanto a Franco Volpi ed Enrico Maria Salerno, mentre nel 1958 al cinema compare accanto a Totò e Peppino De Filippo nella commedia Totò, Peppino e le fanatiche; nel 1959 interpreta la contessa Virginia Oldoini di Castiglione in un altro storico sceneggiato televisivo RAI: Ottocento con Sergio Fantoni e Lea Padovani, diretto da Anton Giulio Majano (quest'ultimo, sempre nel 1959, dirige la Lisi anche al cinema nel film in costume Il padrone delle ferriere in cui recita accanto a Warner Bentivegna).



La prima metà degli anni sessanta Il 25 aprile del 1960 Virna Lisi sposa l'architetto romano Franco Pesci (allora presidente dell'A.S. Roma) da cui ha avuto un figlio, Corrado, nato nel luglio del 1962 (che l'ha resa nonna di tre nipoti: Franco, nato nel 1993 ed i gemelli Federico e Riccardo, nati nel 2002). A seguito del matrimonio, l'attrice annuncia il suo ritiro dalle scene per dedicarsi alla famiglia, ma dopo un anno, spinta anche dal marito, torna in attività, ricominciando dalla televisione, dove recita in alcuni dei più seguiti sceneggiati RAI dell'epoca, quali Il caso Maurizius, Cenerentola e Una tragedia americana, rispettivamente tratti dalle omonime opere di Jakob Wassermann, Charles Perrault e Theodore Dreiser. Dopo il successo ottenuto con gli sceneggiati, la Lisi torna anche al cinema, dove è protagonista di numerose commedie all'italiana di successo come ad esempio Sua Eccellenza si fermò a mangiare di Mario Mattoli in cui affiancò Totò, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello e Un militare e mezzo di Steno con Aldo Fabrizi e Renato Rascel, Il giorno più corto di Sergio Corbucci, in cui recita accanto ad altri 88 grandi attori italiani. Nello stesso periodo recita anche in numerosi spettacoli teatrali diretta da grandi nomi del teatro italiano come Giorgio Strehler e Luigi Squarzina. Inizia a lavorare anche a diversi film francesi, ottenendo così molto successo ed apprezzamento anche in Francia, recitando in Eva di Joseph Losey, in cui lavorò assieme a Jeanne Moreau e Stanley Baker, Il delitto Duprè e Il tulipano nero entrambi diretti da Christian-Jaque (il secondo interpretato insieme ad Alain Delon), ed in un film della saga dell'agente segreto Francis Coplan (versione francese di James Bond) Agente Coplan: missione spionaggio di Maurice Labro.



Nello stesso periodo rifiuta proprio la parte della bond-girl nel film A 007, dalla Russia con amore (1963) al fianco di Sean Connery, parte che comunque venne assegnata ad un'altra attrice italiana, Daniela Bianchi. L'attrice ha dichiarato in seguito di essersi pentita di aver rifiutato la parte.



Gli anni ad Hollywood Dalla metà degli anni '60 cominciò a comparire anche in pellicole d'autore ed uno dei suoi ruoli più significativi fu quello di Milena, la cassiera del bar per cui perde la testa il ragionier Bisigato, interpretato da Gastone Moschin, in Signore & signori (1966) di Pietro Germi, film premiato con la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1966. Nello stesso periodo venne chiamata ad Hollywood, dove le major cinematografiche americane stavano cercando di lanciare una possibile erede di Marilyn Monroe; la Lisi firmò un prestigioso contratto in esclusiva di sette anni con la Paramount e si trasferì con il marito ed il figlio a Los Angeles. Il suo primo film hollywoodiano fu la commedia Come uccidere vostra moglie del 1965, interpretato assieme a Jack Lemmon e Terry-Thomas per la regia di Richard Quine, che ottenne un grande successo (fu il maggiore incasso americano della stagione 1965-66) e rimase negli annali la scena in cui la Lisi usciva dalla torta di compleanno di Lemmon con indosso solo un bikini; sembrava l'inizio di una sfolgorante carriera negli Stati Uniti per l'attrice marchigiana, ma lo star system hollywoodiano le impose regole troppo restrittive, relegandola, nei suoi successivi film americani (in cui ebbe modo di lavorare al fianco di grandi attori come Frank Sinatra, George C. Scott e Tony Curtis) al ruolo della bambola sexy, bionda e svampita, in cui la Lisi non si sentiva affatto realizzata e valorizzata.



Nel 1968 le fu assegnato il ruolo di protagonista per il film Barbarella diretto da Roger Vadim, ma Virna rifiutò d'interpretarlo e se ne tornò in Italia, rescindendo il contratto con la Paramount (per cui dovette pagare una cospicua penale) dopo appena tre anni e quattro film realizzati: il ruolo di protagonista di Barbarella dopo il rifiuto della Lisi fu assegnato a Jane Fonda. Nello stesso periodo rifiutò pure di apparire nuda sulla copertina di Playboy. Questo fu inoltre il periodo in cui Frank Sinatra si innamorò dell'attrice, ma lei - sposata - rifiutò nettamente le sue avances.



Anni settanta ed ottanta Tornata a Roma alla fine degli anni sessanta riprende a lavorare a pieno ritmo, alternando ruoli brillanti e drammatici, in vari film girati in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna ed anche in alcune produzioni hollywoodiane girate in Europa, come ad esempio La ragazza e il generale di Pasquale Festa Campanile con Rod Steiger, Il segreto di Santa Vittoria interpretato accanto ad Anthony Quinn, Anna Magnani e Valentina Cortese e diretto da Stanley Kramer, L'albero di Natale di Terence Young in cui ebbe come partner maschile William Holden, La statua di Rodney Amateau recitato assieme a Terry Gilliam, Il serpente diretto da Henri Verneuil in cui affiancò Yul Brynner e Barbablù di Edward Dmytryk, in cui recitò con Richard Burton; ma nella metà degli anni settanta, dopo aver interpretato, accanto a Franco Nero, il ruolo di Suor Evangelina nei film Zanna Bianca ed Il ritorno di Zanna Bianca diretti da Lucio Fulci e l'episodio La canarina assassinata dello sceneggiato televisivo RAI Philo Vance decise di diradare gli impegni di lavoro per dedicarsi maggiormente al marito Franco Pesci ed al figlio Corrado. Tornò pienamente in attività alla fine dello stesso decennio, interpretando una serie di ruoli più maturi ed impegnativi, nei quali rivelò una straordinaria capacità di interprete, senza mostrare alcun disagio nell'apparire invecchiata e, spesso, imbruttita per esigenze di copione: nel 1977 recitò la parte di Elisabeth Nietzsche in Al di là del bene e del male di Liliana Cavani, grazie al quale fu premiata con il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista. Successivamente prese parte, nel 1979, al film Ernesto di Salvatore Samperi, interpretando la madre del protagonista, seguito da Bugie bianche di Stefano Rolla e soprattutto da La cicala di Alberto Lattuada del 1980: questo film, in particolare, le valse un David di Donatello come migliore attrice protagonista conferitole per la sua interpretazione di Wilma Malinverni. Per sostenere questo ruolo l'attrice jesina fu costretta ad ingrassare di sette chili.



Gli anni successivi videro la Lisi nel cast di vari film: nel 1982 tornò a girare un film ad Hollywood, prendendo parte alla commedia La donna giusta diretta da Paul Williams; nel 1983 fu tra i protagonisti del film Sapore di mare di Carlo Vanzina, che le fece vincere il David di Donatello ed il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista, l'anno successivo fu la volta di Amarsi un po', anch'esso diretto da Carlo Vanzina. Nel 1987 prese parte al suo ultimo film hollywoodiano: I love N.Y. diretto da Alan Smithee e due anni dopo recitò nel film I ragazzi di via Panisperna di Gianni Amelio, nel quale interpretò la madre di Ettore Majorana ricevendo ottime critiche, e nello stesso anno fu anche la protagonista della commedia Buon Natale... buon anno di Luigi Comencini, film per cui fu candidata sia al David di Donatello sia al Nastro d'argento (vincendo quest'ultimo) come miglior attrice protagonista. Sempre durante gli anni ottanta, Virna Lisi è molto attiva anche in televisione, dove prende parte a molti sceneggiati e telefilm della RAI di grande successo: ...e la vita continua di Dino Risi (1984), Cristoforo Colombo di Alberto Lattuada (1985), Se un giorno busserai alla mia porta di Luigi Perelli (1986), Cinema di Luigi Magni (1988), E non se ne vogliono andare! di Giorgio Capitani (1988) ed il seguito E se poi se ne vanno? diretto sempre da Giorgio Capitani (1989).



Dagli anni novanta ad oggi Gli anni novanta si aprono per l'attrice con due miniserie televisive: la produzione internazionale I misteri della giungla nera (1991) di Kevin Connor (di cui poi viene distribuita all'estero una riduzione cinematografica) e Passioni (1993) di Fabrizio Costa; nel 1994 la Lisi interpretò Caterina de' Medici nel film francese La Regina Margot di Patrice Chéreau, che la scelse dopo avere scartato Giulietta Masina e dopo il rifiuto di Monica Vitti.
Il regista, tuttavia, secondo la stessa Virna Lisi, non la riteneva adeguata al ruolo. Il film, tratto dal romanzo omonimo di Alexandre Dumas padre, fu presentato al Festival di Cannes, ottenendo il Premio della giuria e il Prix d'interprétation féminine, vinto proprio dall'attrice marchigiana. Per il film, del resto, Virna Lisi fece incetta di premi e nomination: fu candidata ai David di Donatello e vinse sia il Premio César che il Nastro d'argento, in tutti e tre i casi concorrendo nella categoria riservata alla migliore attrice non protagonista. Nel 1995 prese parte con un piccolo cameo nel ruolo di sé stessa ad un altro film francese: la commedia Cento e una notte diretta da Agnes Varda. Tornerà a lavorare in Francia ancora nel 1999 prendendo parte al film TV Balzac diretto da Josèe Dayan. Nel 1996 tornò a recitare in Italia con un altro film tratto da un romanzo: questa volta un ruolo da protagonista in Va' dove ti porta il cuore di Cristina Comencini, basato sul libro omonimo di Susanna Tamaro. Il film, ancora una volta, le valse un premio e una nomination: la vittoria arrivò ai Nastri d'argento come miglior attrice protagonista, mentre fu solo rinviata di qualche minuto con la candidatura ai David di Donatello per la stessa categoria. La sconfitta ad opera di Valeria Bruni Tedeschi nella categoria riservata alla migliore attrice protagonista dell'anno fu infatti compensata dalla consegna all'attrice di un premio speciale per il prestigio della sua carriera. Nello stesso anno, il 1996, tornò a recitare per la televisione: fino al 2001, infatti, Virna Lisi prese parte a Uno di noi (1996), Deserto di fuoco (1997), Cristallo di rocca (1999), Le ali della vita e Le ali della vita 2 (2000 e 2001), Piccolo mondo antico (2001), La memoria e il perdono (2001), Occhi verde veleno (2002), I ragazzi della via Pál (2003) e alla prima stagione de Il bello delle donne (alla quale avrebbe successivamente partecipato alle successive due stagioni, fino al 2003). Nel 2002 torna al cinema, ancora una volta in una pellicola diretta da Cristina Comencini, Il più bel giorno della mia vita interpretato a fianco di Margherita Buy, Luigi Lo Cascio, Ricky Tognazzi e Sandra Ceccarelli e per questo film si aggiudica il suo sesto Nastro d'argento. Dopodiché l'attrice si dedica nuovamente alla televisione con le fiction A casa di Anna (2004), Caterina e le sue figlie (composta da tre stagioni in onda rispettivamente nel 2005, nel 2007 e nel 2010), L'onore e il rispetto (2006), un'ospitata alla serata finale del Festival di Sanremo 2006 in cui premiò il vincitore della kermesse Povia, Donne sbagliate (2007), Fidati di me (2008), Il sangue e la rosa (2008), La donna che ritorna (2011), Baciamo le mani - Palermo New York 1958 (2013) e Madre, aiutami (2014). Nel 2009 l'attrice ha ricevuto il premio alla carriera ai David di Donatello. Il 23 settembre 2013 la Lisi rimane vedova: infatti il marito Franco Pesci muore dopo una grave malattia. I due erano sposati da 53 anni. Nell'aprile del 2014, dopo dodici anni di assenza, la Lisi torna su un set cinematografico, recitando nella commedia di Cristina Comencini dal titolo Latin Lover.
Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 08:56

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