Maltempo nel portogruarese: nei campi già perso un terzo del raccolto

Domenica 19 Maggio 2024 di Cristiano Pellizzaro
Campi completamente allagati nel portogruarese

PORTOGRUARO - Dopo la pioggia il sereno. Finché dura. Certo la breve tregua meteo di questi giorni sta dando modo alle aziende di intervenire, per quanto possibile, per tentare di drenare l’acqua dai campi e ai Consorzi di bonifica di verificare le condizioni degli argini di canali e fiumi. Parallelamente è partita anche una prima conta dei danni nelle campagne. Almeno parziale, proprio in virtù dell’attesa prossima ondata di maltempo. Quanto si può dire al momento, però, dà già un’idea della devastazione piombata dal cielo in poco più di 24 ore, quando sul comprensorio del Veneto Orientale si sono riversati circa 130 miliardi di litri d’acqua.

I danni all’agricoltura sono stati importanti perché le forti piogge sono capitate proprio nel periodo delle semine, rischiando di compromettere addirittura i futuri raccolti.

«Quantità di pioggia così ingenti in un tempo ristretto provocano l’indurimento dei terreni appena lavorati – spiega la presidente di Cia Venezia, Federica Senno – Si crea così una specie di “crosta di lavorazione”, un compattamento superficiale. La conseguenza è che le piantine che nascono non riescono a rompere questa crosta e muoiono per asfissia». Condizione che riguarda le produzioni cerealicole e orticole, ma che non lasciano indenni nemmeno i vigneti. «Nel Veneto Orientale ci sono conseguenze anche sulle viti – prosegue Senno – perché i trattamenti sui vigneti sono impossibili, lasciando spazio all’insorgere di patologie come la peronosfora».

Una cosa è certa, l’agricoltura è tra le attività economiche che più vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che, secondo una stima di Coldiretti, hanno superato nel 2023 a livello nazionale i 6 miliardi di euro. Al conto si aggiungono quindi alcuni milioni di euro, come stimato dagli esperti di Coldiretti, per i danni al settore primario di questi giorni. «I tecnici di Coldiretti Veneto con i colleghi del Consorzio regionale di Difesa Avversità, che si occupa delle assicurazioni in agricoltura, a coltivazioni e a strutture aziendali, stanno raccogliendo tutte le segnalazioni per individuare le aree e le coltivazioni maggiormente colpite – spiega la categoria – Formulare delle stime in questi casi è sempre difficile perché i fattori da considerare sono numerosi». Accanto ai danni diretti, infatti, bisogna considerare anche quelli indiretti: «Le abbondanti precipitazioni causano malattie e fitopatie alle piante con ulteriore aggravio di perdita di produzione – aggiungono da Coldiretti Veneto – A questi si aggiungono i costi che le aziende agricole dovranno sostenere per il ripristino dei terreni e le risemine delle stesse colture o di altre sostitutive». Allo stato attuale viene ipotizzata una perdita media del 30% delle principali coltivazioni con percentuali più marcate, per l’appunto, su mais, soia e prodotti orticoli come cocomeri, meloni, zucche, zucchine, patate e pomodoro. «Ma solo nei prossimi giorni, liberati i campi, sarà possibile valutare le conseguenze di questi nubifragi» commenta Marica Mazzaro, segretaria di zona Coldiretti Portogruaro. Sulla stessa linea la presidente di Cia Venezia Federica Senno «Bisogna aspettare una settimana-dieci giorni per vedere se si assesta il tempo e si asciugano i campi. Solo allora si potrà avere una stima del calo di produzioni. Ad oggi però la situazione appare abbastanza compromessa».

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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