In Friuli Venezia Giulia è tempo di promesse: entro il 2030 dieci nuove opere pubbliche. Ecco quali sono

La programmazione si muove con una doppia finalità: trainare l’economia e facilitare i trasporti

Domenica 19 Maggio 2024 di Marco Agrusti
In Friuli Venezia Giulia è tempo di promesse: entro il 2030 dieci nuove opere pubbliche. Ecco quali sono

C’è una strada volutamente tratteggiata. È la più importante, nonché la più discussa. Ma è assai improbabile vederla terminata nel 2030, cioè nell’anno in cui terminerà il decennio e allo stesso momento l’orizzonte temporale dell’analisi. Si tratta della Cimpello-Gemona, «che dovrà essere discussa con i territori prima di andare in approvazione», precisa l’assessore Cristina Amirante. Entro il 2030, però, il Friuli Venezia Giulia avrà dieci nuove opere pubbliche con una doppia finalità: trainare l’economia e facilitare i trasporti


LA MAPPA

Si parte dalla provincia di Pordenone. Al primo posto della lista c’è il nuovo ponte sul Meduna, l’opera chiave per risolvere il problema dell’imbuto sulla statale Pontebbana. È tra le infrastrutture che hanno la maggior possibilità di vedere il completamento entro i prossimi sei anni, quindi per la fine del decennio. Basterà percorrere pochi chilometri, poi, per incontrare un’altra opera fondamentale per alleggerire il traffico che congestiona la Pontebbana, questa volta sul tratto pordenonese della statale stessa. Entro il 2030, infatti, la Regione conta di portare a termine almeno il primo stralcio della cosiddetta Gronda Nord. È il tracciato già finanziato, che corrisponde alla porzione più occidentale della nuova strada. Il pezzo tratteggiato, invece, corrisponde al secondo lotto, quello che comprenderà anche il ponte al posto del guado tra Cordenons e Murlis. Sempre per la fine del decennio, poi, si conta di poter terminare anche la Bretella sud-sud, cioè la strada che completerà la Bretella sud, unendo l’Interporto e la zona industriale di Vallenoncello. Si rimane ancora in provincia di Pordenone, poi, ma ci si trasferisce sulle rotaie. Rete Ferroviaria Italiana, infatti, prevede di completare nei prossimi anni anche l’elettrificazione della linea tra Casarsa e Portogruaro


FRIULI CENTRALE

La lista delle opere che cambieranno la mobilità del Friuli Venezia Giulia entro la fine del decennio non si esaurisce in provincia di Pordenone. Spostandoci nel territorio della provincia di Udine, si conta entro quella data di poter avere a disposizione una viabilità alternativa per il passo di Monte Croce Carnico, attualmente chiuso dopo la frana disastrosa dell’autunno scorso. Sempre entro il 2030, poi, Rete Ferroviaria Italiana ha in mano la promessa di completare il “famoso” nodo di Udine, opera che consentirà anche di rimuovere i passaggi a livello che condizionano la viabilità del capoluogo friulano. Verso sud, poi, ecco il raddoppio dei binari della linea tra Udine e Cervignano, snodo chiave soprattutto per la gestione del traffico Nord-Sud delle merci. E ancora: entro il 2030 sulla linea Portogruaro-Monfalcone si viaggerà a 200 chilometri l’ora grazie all’adeguamento tecnologico dell’infrastruttura. Chiude il cerchio la viabilità a supporto dell’aeroporto di Ronchi, in provincia di Gorizia. 

Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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