È stato necessario l’intervento dell’elisoccorso ieri mattina per l’ennesimo probabile tentativo di suicidio di un detenuto nella casa circondariale di contrada Torre Sinello a Vasto, in provincia di Chieti.
Detenuto si lancia dalla finestra dell’ospedale per evadere: ferito
I precedenti
La casa circondariale di Torre Sinello non è nuova a episodi simili: il più noto è quello del suicidio di Sabatino Trotta, psichiatra e dirigente Asl di Pescara, avvenuto il 7 aprile 2021, a poche ore dall'arresto del dirigente nell'ambito di un'inchiesta su una gara da più di 11 milioni di euro indetta dalla Asl pescarese per l'affidamento della gestione di residenze psichiatriche extraospedaliere. Ma diversi sono stati i tentativi di suicidio nella casa circondariale vastese, così come gli episodi di violenza dovuti alla forte carenza di personale di polizia penitenziaria che ormai attanaglia da anni l'istituto vastese. Nel settembre dello scorso anno c'è stato un sit-in di protesta, da parte del personale di polizia penitenziaria, che lamentava turni di lavoro che arrivano anche a durare 24 o 36 ore consecutive. Dopo un consiglio straordinario per trovare delle soluzioni, il senatore Michele Fina, presente nell'aula consigliare, aveva accolto l'appello, invitando i parlamentari presenti a organizzare un incontro con il ministro Nordio per affrontare il problema con spirito unitario. Ma la preoccupazione dei sindacati è grande: Fabrizio Faraci della Uil non aveva esitato a dichiarare: «Siamo essere umani, non carne da macello». A lui ha fatto eco Gino Ciampa della Cgil, definendo quelle del carcere circondariale di Vasto «condizioni da terzo mondo».